Abstract:
Da tempo è ormai appurato che l'epidemia di AIDS, esplosa all'inizio degli anni Ottanta, abbia rappresentato, per il mondo intero, un'autentica improvvisa minaccia nei confronti della salute. Non è altrettanto assodata la realtà scaturita da questo evento che ha rischiato di andare a minare profondamente gli equilibri esistenti nell'arco di quegli anni. Dopo lo scoppio di questa epidemia, a causa della quale i Paesi occidentali (Stati Uniti in primis) hanno sofferto in modo particolare, il KGB, il Comitato per la sicurezza dell'Unione Sovietica, intraprese una campagna cospirazionista e di disinformazione, sostenendo che il virus causativo dell'AIDS fosse stato in realtà sviluppato artificialmente su disegno del governo statunitense, in modo da entrare in possesso di una nuova arma biochimica, per scuotere gli equilibri affermatisi nel corso della Guerra Fredda.
La ricostruzione e descrizione della vicenda, attraverso i documenti che i vari studiosi hanno raccolto negli anni, così come attraverso la lettura ed analisi di una raccolta di articoli di quotidiani della DDR pubblicati nel periodo preso in esame, mira a fungere da rassegna critica delle vicende accadute, tenendo in considerazione anche la rilevanza delle cospirazioni e delle teorie cospirazioniste, ora come allora, nel plasmare le menti dell'opinione pubblica.