Abstract:
La costruzione dell’immaginario collettivo si basa su criteri di selezione da una posizione privilegiata di potere e sapere in cui l’altro viene messo in una posizione di subordinazione, riempendo così le pagine della Storia con la versione del vincitore e riducendo al silenzio le voci dei subordinati. L’obiettivo principale di questo elaborato è studiare come le scrittrici Griselda Gambaro e Marisa Vannini recuperano e ricostruiscono la memoria individuale e collettiva dell’Argentina e del Venezuela attraverso la letteratura, incorporando la loro prospettiva femminile e le loro esperienze di vita per redimere e dare voce dei marginati.
Lo sfondo storico si concentra la diaspora italiana della fine del XIX secolo e seconda metà del XX secolo, specificatamente, nei contesti argentino e venezuelano. Inoltre, la scelta di queste scrittrici si basa sulle loro origini italiane: Griselda Gambaro, nata a Buenos Aires, e proveniente da una famiglia povera di origine italiana. Marisa Vannini, nata a Firenze, e proveniente da una famiglia italiana benestante che, per motivi politici, deve migrare in Venezuela.
Le domande di questa ricerca sono: com’è l’esperienza migratoria delle figure femminili italiane nei contesti latinoamericani, in particolare, nel quadro che vede come protagonisti l’Argentina e il Venezuela?, qual è la condizione della donna immigrante nel XIX e XX secolo? E quali sono i processi migratori testimoniati dalle figure femminili in ogni paese di destinazione?