Abstract:
In questo elaborato sono stati messi a confronto due istituti giuslavoristi: Il distacco e lo scambio di manodopera.
Dapprima è stata analizzata l’importanza del settore primario nell’economia Italiana, definendo la sua incidenza sul PIL e fornendo dati occupazionali ricavati dal settimo censimento generale dell’agricoltura rilevato dall’Istat.
È importante sottolineare che il settore primario si caratterizza per essere una realtà di non semplice valutazione in quanto le dinamiche occupazionali sono determinate da un andamento discontinuo del ciclo produttivo. Questo settore necessita un'elevata quantità di manodopera in tempi rapidi per il soddisfacimento di esigenze temporanee ed intensive, concomitanti al ciclo biologico delle colture.
Successivamente, si è passati ad una più ampia analisi delle figure professionali presenti in agricoltura definendo tutto il quadro del lavoro agricolo.
Si è entrati poi, nel tema centrale della tesi, ossia i due istituti. Prima è stato analizzato lo scambio di manodopera e poi il Distacco.
I due istituti presentano delle forti analogie in quanto in entrambi c’è un’impresa che “presta” un proprio dipendente ad un’altra, senza dare luogo ad un rapporto di lavoro subordinato tra lavoratore e impresa beneficiaria.
Il primo è previsto esclusivamente tra piccoli imprenditori agricoli ed è guidato da un senso di solidarietà, aiuto e unione tra contadini.
Il secondo, invece, si basa su un interesse produttivo del datore di lavoro che “stacca”, temporaneamente, un suo dipendente per soddisfare un bisogno legato alla gestione dell’impresa.
Dall’analisi di questi due istituti si vuole evidenziare la legittimità dello scambio di manodopera in quanto i contadini, sin dai tempi antichi, sono abituati ad aiutarsi reciprocamente in periodi di lavoro intensivo, senza dover ricevere alcun corrispettivo in cambio.