Abstract:
La pandemia da Covid-19 ha inequivocabilmente messo in evidenza le fragilità della sanità territoriale nel nostro paese, marcando al contempo la necessità di ricalibrare il Sistema Sanitario Nazionale per renderlo più efficace e sostenibile. Grazie alle risorse provenienti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), abbiamo l’opportunità di ridimensionare l’attuale sistema di assistenza territoriale, andando a conferire maggior rilievo alle diverse forme di assistenza primaria e al loro fondamentale ruolo di prevenzione e di cura. L’idea di centralità della persona – intesa nella sua duplice accezione di utente-paziente e di professionista dei servizi – deve orientare l’intero processo di riorganizzazione.
Questo elaborato segue in particolar modo la questione delle Case della Comunità, strutture sanitarie di assistenza primaria che, secondo quanto previsto dal PNRR, dovranno essere dislocate nelle varie Regioni italiane entro il 2026. La Casa della Comunità, in quanto luogo di coordinamento ed integrazione tra il Sistema Sanitario Nazionale e le diverse reti di servizi sociosanitari territoriali, ha lo scopo di introdurre un nuovo modello organizzativo di intervento integrato e multidisciplinare.
Focalizzando l’attenzione sulla Regione Veneto, con questo lavoro si vuole analizzare il funzionamento dell’attuale modello di sanità territoriale sia a livello regionale che a livello locale, con rifermento al territorio dell’Azienda U.L.S.S. 8 Berica. L’obiettivo è quello di comprendere quanto sia stato fatto finora e cosa si prospetta di fare nel prossimo futuro per dare un nuovo assetto alla salute di prossimità.