Abstract:
Noi produciamo tanto valore all’interno del web che a volte viene visto come negativo mentre nel caso studio preso in esame, possiamo vedere come si tratti di qualcosa di positivo perché ci mette in connessione con spazi digitali e luoghi fisici vissuti.
Grazie agli strumenti digitali si possono “conservare” ricordi e metterli a disposizioni di altri come narrazioni per poterli guidare in uno spazio che è fisico ma che potrebbe essere anche esclusivamente virtuale.
La tecnologia ci permette di creare un capitale di conoscenza che ci può servire nel futuro; la tecnologia, generalmente, fa pensare a disumanità ma non è così.
Il lavoro di tesi parte dall’analisi “dal progetto artistico” “Cityscapes- Museo digitale della memoria di Roma”.
Cityscapes fa riferimento ad una piattaforma che l’artista ha realizzato con l’intento di creare un Museo Immaginario che raccogliesse dati di memoria dell’Umanità partendo da Roma e alcune delle sue periferie. Questo museo digitale è ricco di testimonianze di coloro che sono stati intervistati durante le fasi di realizzazione della piattaforma, ma chiunque voglia può lasciare un proprio ricordo caricandolo in formato audio nella piattaforma, in qualsiasi momento.
In questo modo chiunque visiti quei quartieri può utilizzare la piattaforma, uno spazio virtuale, per farsi guidare nello spazio reale, fisico.
Lo spazio acquisisce un significato perché qualcuno vi inscrive un valore che lo porta a definire la sua identità. Importante, perciò, definire un confine tra lo spazio come geografia e il luogo come entità socio-culturale che lega memoria, emozioni, sentimenti.
Lo spazio non è solo un concetto geometrico, oggettivo e geografico ma, nel tempo, è stato preso in considerazione anche da una prospettiva più umanistica che indaga l’uomo e il suo modo di sperimentare i luoghi ma anche le esperienze spaziali degli esseri umani sulla base delle relazioni affettive che li legano al loro habitat naturale.
Per interpretare queste relazioni con l’ambiente sono importanti le narrazioni perché queste semantizzano lo spazio. Ciò che fa di uno spazio un luogo è proprio l’abitare e quindi costruire e prendersi cura di ciò che amiamo, difenderlo e prenderlo a cuore.
Oggi, grazie alla tecnologia, possiamo parlare di narrazioni che diventano sempre più digitali e di come questo abbia reso possibile una maggiore divulgazione dei racconti personali attraverso uno spazio che è diventato virtuale (come evidente in Cityscapes) e che costituisce un Patrimonio per l’Umanità basato sulla volontà di creare un valore.
Il tema che vorrei sviluppare all’interno del mio elaborato è l’idea di uno spazio che accompagna e guida l’uomo nella narrazione di questo e che, prima di oggi, aveva già trovato un suo terreno fertile a partire dai Dadaisti fino ad arrivare ad oggi con il collettivo degli Stalker.