Un passo fuori dalla comfort zone, un passo verso l’empowerment? “Comfort” e “luoghi” sviluppati all’interno del progetto “Virtual ryuugaku for real interactions: collaborative empowerment and SDGs” in prospettiva ricerca-azione

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dc.contributor.advisor Mariotti, Marcella Maria it_IT
dc.contributor.author Scarfo', Rosaria <1998> it_IT
dc.date.accessioned 2023-02-18 it_IT
dc.date.accessioned 2023-05-23T13:06:57Z
dc.date.available 2023-05-23T13:06:57Z
dc.date.issued 2023-03-16 it_IT
dc.identifier.uri http://hdl.handle.net/10579/23557
dc.description.abstract Il progetto “Virtual ryuugaku for real interactions: collaborative empowerment and SDGs” (01/10/2022-31/11/2022) finanziato dalla Japan Foundation si è svolto in modalità duale presso l’Università Ca’ Foscari Venezia durante la pandemia di COVID-19. La ricerca indaga i luoghi che gli studenti hanno creato e come la loro struttura e le attività hanno influenzato eventuali empowerment. Un ruolo chiave sembra essere svolto dal fattore “comfort”, citato in 7 dei 13 diari di bordo dei facilitatori. Ci si domanda: che ruolo ha avuto il fattore “comfort” nella costruzione, da parte degli studenti partecipanti e dei facilitatori, di luoghi all’interno di lezioni basate su modalità active learning collegate a riflessioni ricerca-azione? C’è una correlazione tra il fattore “comfort” e l’operato dei facilitatori nella creazione di questi “luoghi” e al loro interno per stimolare gli studenti a proseguire le attività senza tuttavia limitare la loro autonomia? I dati raccolti saranno analizzati con un approccio qualitativo integrato da uno quantitativo. I risultati saranno analizzati secondo le teorie di “nonluogo” (Marc Augé, 2009) e “spazio transizionale” (Donald Winnicott, 1974) nella rielaborazione di Elizabeth Ellsworth (2005) per comprendere i molteplici luoghi via via costruiti e definiti durante il progetto, dal punto di vista strutturale e valoriale. Il risultato atteso è che il “comfort” si possa considerare un “oggetto transazionale”, funzionale al raggiungimento di empowerment. it_IT
dc.language.iso it it_IT
dc.publisher Università Ca' Foscari Venezia it_IT
dc.rights © Rosaria Scarfo', 2023 it_IT
dc.title Un passo fuori dalla comfort zone, un passo verso l’empowerment? “Comfort” e “luoghi” sviluppati all’interno del progetto “Virtual ryuugaku for real interactions: collaborative empowerment and SDGs” in prospettiva ricerca-azione it_IT
dc.title.alternative Un passo fuori dalla comfort zone, un passo verso l’empowerment? “Comfort” e “luoghi” sviluppati all’interno del progetto “Virtual Ryuugaku for real interaction and job-hunting: supporting covid online teaching of Japanese Language oral and written production skills - 2 (Empowerment through SDGs)” in prospettiva ricerca-azione it_IT
dc.type Master's Degree Thesis it_IT
dc.degree.name Lingue e civiltà dell'asia e dell'africa mediterranea it_IT
dc.degree.level Laurea magistrale it_IT
dc.degree.grantor Dipartimento di Studi sull'Asia e sull'Africa Mediterranea it_IT
dc.description.academicyear 2021/2022 - appello sessione straordinaria it_IT
dc.rights.accessrights openAccess it_IT
dc.thesis.matricno 867207 it_IT
dc.subject.miur L-OR/22 LINGUE E LETTERATURE DEL GIAPPONE E DELLA COREA it_IT
dc.description.note Il progetto “Virtual ryuugaku for real interactions: collaborative empowerment and SDGs” (01/10/2022-31/11/2022) finanziato dalla Japan Foundation si è svolto in modalità duale presso l’Università Ca’ Foscari Venezia durante la pandemia di COVID-19. La ricerca indaga i luoghi che gli studenti hanno creato e come la loro struttura e le attività hanno influenzato eventuali empowerment. Un ruolo chiave sembra essere svolto dal fattore “comfort”, citato in 7 dei 13 diari di bordo dei facilitatori. Ci si domanda: che ruolo ha avuto il fattore “comfort” nella costruzione, da parte degli studenti partecipanti e dei facilitatori, di luoghi all’interno di lezioni basate su modalità active learning collegate a riflessioni ricerca-azione? C’è una correlazione tra il fattore “comfort” e l’operato dei facilitatori nella creazione di questi “luoghi” e al loro interno per stimolare gli studenti a proseguire le attività senza tuttavia limitare la loro autonomia? I dati raccolti saranno analizzati con un approccio qualitativo integrato da uno quantitativo. I risultati saranno analizzati secondo le teorie di “nonluogo” (Marc Augé, 1992) e “spazio transizionale” (Donald Winnicott, 1974) nella rielaborazione di Elizabeth Ellsworth (2005) per comprendere i molteplici luoghi via via costruiti e definiti durante il progetto, dal punto di vista strutturale e valoriale. Il risultato atteso è che il “comfort” si possa considerare un “oggetto transizionale”, funzionale al raggiungimento di empowerment. it_IT
dc.degree.discipline it_IT
dc.contributor.co-advisor it_IT
dc.subject.language GIAPPONESE it_IT
dc.date.embargoend it_IT
dc.provenance.upload Rosaria Scarfo' (867207@stud.unive.it), 2023-02-18 it_IT
dc.provenance.plagiarycheck None it_IT


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