Abstract:
Il presente elaborato si prefigge di analizzare accuratamente da un punto di vista storiografico e biografico alcune celebri esponenti della nobile famiglia Sagredo del ramo di Santa Sofia, vissute durante il XVIII secolo a Venezia. In un dipinto di Pietro Longhi, presente alla Fondazione Querini Stampalia e databile fra gli anni 1749 e 1751, vengono raffigurate le quattro donne: Cecilia Grimani Calergi è la madre, Caterina Sagredo Barbarigo e Marina Sagredo Pisani sono le figlie e Contarina Barbarigo è la nipote.
Attraverso una ricerca attenta e dettagliata dei documenti presenti negli archivi e una consultazione approfondita delle fonti bibliografiche è stato possibile ricostruire un quadro delle loro vite, cercando inoltre di motivare il loro essere divenute protagoniste essenziali e indiscusse al tramonto della Serenissima.
Salottiere, mecenati e protettrici di artisti e letterati, le Sagredo rappresentano una dinastia tutta al femminile di eleganza, sapienza e anticonformismo. L’obiettivo di questo elaborato è quindi quello di far luce su queste figure che la storiografia nel corso dei secoli ha oscurato fino a dimenticarne l’esistenza. Cecilia Grimani Calergi, esecutrice testamentaria dei beni di famiglia alla morte del marito e dai forti interessi culturali, fu scrupolosa nel sostenere le nuove responsabilità, incluse l‘educazione e le trattative matrimoniali delle due figlie Caterina (1715 – 1772) e Marina (1723 – 1774). Seguendo le orme della madre le due sorelle divennero a loro volta colte e dai vivaci interessi che spaziavano nei più disparati ambiti. Continuarono a frequentare e finanziare gli artisti prediletti dai genitori quali Giambattista Piazzetta, Pietro Longhi e il celebre Giambattista Tiepolo. A differenza di molte nobildonne che, anche da sposate, rimasero nell’anonimato, i casi delle sorelle Sagredo sono arricchiti da documenti presenti negli archivi privati tali da dimostrare la loro attiva partecipazione alla vita sociale e culturale nella Venezia del Settecento. Chiacchierate dall’opinione pubblica, corteggiate dai cicisbei e invidiate dalle dame, vennero richiamate dagli Inquisitori di Stato per il loro essere state vanesie, curiose e civettuole e per la conversazione allegra, disinvolta e licenziosa che si teneva nei loro casini.
Contarina Barbarigo (1744 – 1804), figlia di Gregorio Barbarigo e di Caterina Sagredo, venne celebrata dall’Imperatore Giuseppe II d’Asburgo Lorena e dai Granduchi Paolo I Romanov e Maria Fedorovna durante i loro rispettivi soggiorni a Venezia ed ebbe una vita altrettanto inquieta e discussa. Instancabile viaggiatrice, ottenuto il divorzio dall’inabile marito Marin I Zorzi nel 1773, iniziò a vivere in modo autonomo. Le cronache mondane ne registrano il nome frequentemente divenendo protagonista durante il tramonto della Serenissima. Celebre fu il suo rapporto sentimentale con Andrea Memmo e l’amicizia con Canova.