Abstract:
Il presente elaborato intende analizzare la narrativa industriale di Paolo Volponi, in particolare Memoriale (1962) e Le mosche del capitale (1989). I romanzi dell’autore riflettono due differenti fasi dello sviluppo italiano compreso tra gli anni Sessanta del miracolo economico e gli anni Ottanta. Dirigente industriale che segue i principi di Adriano Olivetti e portavoce di una letteratura impegnata che richiama il magistero di Pasolini, Volponi è uno scrittore che si propone come lucido interprete della società contemporanea. Nel primo capitolo si affronterà il contesto storico-letterario del boom economico; nel secondo la vita e la poetica dell’autore; nel terzo e nel quarto si analizzeranno rispettivamente Memoriale e Le mosche del capitale, evidenziando le caratteristiche chiave dei protagonisti, il progressivo passaggio da un’Italia rurale a una industriale, il linguaggio utilizzato che è doppio, straniante e allegorico e, infine, si approfondirà la ricezione delle opere presso la critica. Nell’ultimo capitolo si affronterà il ritorno dell’attenzione sul tema del lavoro da parte della narrativa italiana degli anni Zero. Autori come Ermanno Rea e Giorgio Falco raccontano la condizione lavorativa attuale con lo sguardo rivolto al passato. È inevitabile, dunque, un confronto con Volponi, uno degli esponenti più rappresentativi della letteratura industriale del secolo scorso.