Abstract:
La conservazione dei manoscritti antichi è focalizzata sul minimizzare la degradazione della carta principalmente causata da processi endogeni o da agenti fisici (temperatura, luce, umidità) e biologici (insetti, batteri e muffe).
Ad oggi, i coating protettivi comunemente utilizzati sono a base di polimeri di origine fossile, che presentano una scarsa versatilità contro i molteplici processi degradativi e risultano estremamente difficili da rimuovere.
In questo contesto il presente lavoro di tesi ha come scopo la formulazione di un coating nanostrutturato a base di chitina. Tale approccio permette da un lato di valorizzare un composto scarto di origine naturale, dall’altro, grazie alle numerose proprietà del materiale di partenza, di realizzare un prodotto multifunzionale, in grado quindi di contrastare diversi processi degradativi. L’utilizzo della forma nanostrutturata, inoltre, consente di incrementarne l’efficacia grazie soprattutto all’elevata area superficiale, e di depositare il coating a pH 6, cosa non possibile per chitina o chitosano in forma polimerica data la loro insolubilità a pH superiori a 3-4.
Il coating ottenuto è stato caratterizzato sia da un punto di vista morfologico che funzionale (assorbimento dell’acqua, attività antimicrobica, antiradicalica, e neutralizzante). I risultati ottenuti hanno evidenziato l’ottenimento di un coating trasparente e in grado di svolgere una funzione protettiva e rinforzante nei confronti del substrato cartaceo.