Abstract:
Lo scopo di questa ricerca consiste nel rintracciare il contesto di riferimento nel quale si è instaurata e sviluppata la Crypto art e in che modo si è interfacciata con la disciplina storico artistica. Dal momento in cui questo fenomeno è entrato in gioco nello scenario artistico internazionale molti sono stati i dubbi sulla sua legittimità. La questione, da essere inizialmente marginalizzata da parte delle principali istituzioni per il suo carattere speculativo associato alla tecnologia NFT, è diventata sempre più influente grazie all’interessamento del mercato artistico che ha visto nel mondo Crypto grandi potenzialità commerciali.
Partendo da un’analisi delle prime forme artistiche che hanno sfruttato i media tecnologici e internet come mezzi di produzione di opere d’arte, questo elaborato tenta di identificare le premesse teoriche che hanno portato a un interessamento globale sulle potenzialità offerte della Blockchain in ambito artistico.
Successivamente, si prosegue verso l’indagine delle innovazioni metodologie che sono state applicate grazie all’avvento della Crypto art in ambito curatoriale, mettendo a confronto le tecniche espositive messe in atto in tre diverse rassegne organizzate in territorio italiano.
Infine, una volta individuati i movimenti artistici (AI art e Genrative art) che maggiormente hanno giovato dai fattori di decentralizzazione e unicità forniti dalla Blockchain, il testo fornisce un’interpretazione critica sul futuro a cui può aspirare la Crypto art e in che modo essa potrà emanciparsi dall’idea di Great Bubble speculativa a cui è stata mediaticamente associata.