Abstract:
Nel 1989 Khane-ye doust kodjast? (Dov’è la casa del mio amico?) di Abbas Kiarostami vinse il Pardo di Bronzo al Festival del Cinema di Locarno. Da quel momento, i film iraniani cominciarono progressivamente a popolare le selezioni dei maggiori festival internazionali europei, accendendo la curiosità del pubblico occidentale per uno dei fenomeni cinematografici più interessanti degli anni Novanta: la nascita di un Nuovo Cinema Iraniano.
I film presentati dall’Iran hanno un fascino nuovo, esotico e poetico, proibito e sfuggente, lontano e familiare. La critica europea accoglie un nuovo membro del cinema mondiale, ne legittima l’esistenza e, così facendo, ne rivendica la paternità. Il Nuovo Cinema Iraniano è la risultante di una co-costruzione, operata dai registi iraniani e dai circuiti festivalieri internazionali. È un fenomeno complesso, a cui il mio studio si approccia, consapevole che non è sufficiente indagarne le ragioni del successo, ma è necessario approfondire il contesto in cui si è generato, studiarne la ricezione, analizzarne le conseguenze in termini di produzione internazionale.