Abstract:
Secondo recenti stime dell'OCSE il 2050 vedrà un aumento significativo della popolazione mondiale, stimata intorno ai 9,7 miliardi di abitanti. Ciò richiede urgentemente l'acquisizione di sufficienti materie prime, cibo ed energia. Ultimamente, l'attenzione è stata rivolta all'oceano e all'espansione di alcune industrie marittime emergenti, sempre più riconosciute come la soluzione per le sfide a venire. Lo sfruttamento offshore di vento, onde e maree per la produzione di energia, l’approvvigionamento di petrolio e gas e l'estrazione mineraria dai fondali marini sono solo alcuni esempi. Tuttavia, l'espansione dell'economia oceanica si sta rivelando una delle principali sfide ambientali, trovandosi l’ecosistema marino in condizioni di forte stress e vulnerabilità a causa dell'inquinamento e del cambiamento climatico. In linea con l’SDG 14, la blue economy è emersa come un nuovo metodo di organizzazione delle attività oceaniche in modo da garantire il pieno potenziale economico dell’oceano e la gestione sostenibile delle risorse marine. Questo lavoro esamina l'atteggiamento del governo giapponese nei confronti dell'economia blu e delle nuove attività oceaniche, trovandosi fra le principali potenze marittime al mondo. Analizzando l’approccio del Giappone nella ricerca di nuovi metodi e tecnologie nel contesto della blue economy, questo studio cercherà di far luce su quali organi siano coinvolti e responsabili della gestione delle questioni legate al mare all'interno del paese.