Abstract:
Oggi, la competizione per i talenti non è solo sul piano dell'attrazione della risorsa, ma anche e soprattutto sul piano della sua ritenzione.
Studiosi e professionisti ormai da due decenni si interessano di turnover. Oggi questo fenomeno assume una portata talmente rilevante a livello globale, da guadagnare l'appellativo "Great Resignation".
Tale appellativo indica la recente tendenza importante e patologica di abbandono della propria posizione lavorativa da parte di dipendenti altamente specializzati.
Tali dipendenti sanno di avere potere contrattuale grazie alla loro professionalità, e forti della consapevolezza del loro potere contrattuale, senza timore aspettano delle condizioni convenienti per tornare a far parte del mondo del lavoro.
Queste condizioni percepite come convenienti sembrano essere differenti dal passato: oggi si valorizzano fattori che vanno oltre il mero salario e prestigio dell'organizzazione.
Questo elaborato, tramite ricerca empirica e analisi della letteratura, dimostra come ai nuovi dipendenti interessi la flessibilità, l'ambiente lavorativo, l'inclusione della diversità nel luogo di lavoro, l'employability, la CSR.
Le imprese che non riconoscono o non fanno leva su questi fattori rischiano di perdere il proprio capitale umano altamente specializzato, risorsa competitiva chiave. Questo potrebbe addirittura escluderle da un mercato del lavoro in cui, a differenza del passato, non è più elevata la competizione fra talenti, quanto piuttosto quella fra imprese per ritenerli.