Abstract:
Il rischio visto dal punto di vista manageriale è l’insieme dei possibili effetti positivi e negativi, derivanti da eventi inaspettati sulla situazione economica, finanziaria e patrimoniale.
L’impresa è caratterizzata da diversi rischi ed è chiamata a saperli fronteggiare in modo da migliorare il suo posizionamento competitivo sul mercato. Alcuni studi hanno evidenziato come la gestione del rischio diversificabile aziendale sia irrilevante e talvolta anche controproducente; l’obiettivo per le organizzazioni è quello di massimizzare il valore per gli azionisti e gli unici rischi da considerare teoricamente sono quelli sistematici. Nonostante queste considerazioni, la realtà evidenzia come il processo di risk management sia sempre più impiegato; varie sono le ragioni che rendono la gestione dei rischi, anche quelli diversificabili, indispensabile per il successo aziendale e per la creazione di valore d’impresa.
Si sta sempre più spingendo verso un futuro sostenibile e questo sta portando alla nascita di un rischio cosiddetto di sostenibilità. Il “Global Compact” delle Nazioni Unite, il Libro verde dell’Unione Europea, il Global Reporting Initiative, la Dichiarazione non finanziaria, il Regolamento 2020/852 sono una parte delle linee guida e delle normative sulla sostenibilità. L’Agenda 2030 delle Nazioni Unite riconosce il ruolo centrale delle imprese per promuovere lo sviluppo sostenibile, la finalità dell’attività d’impresa con la sostenibilità aziendale non è più solo quella di massimizzare il profitto, in favore degli azionisti, ma anche quella di creare valore per tutti gli interlocutori aziendali e anche per le generazioni future. L’integrazione della sostenibilità impatta sul valore aziendale e sulle diverse categorie di rischio in vario modo e questo la rende un fattore capace di accrescere il valore delle imprese e rappresenta una polizza assicurativa da integrare nella definizione della gestione dei rischi.