Abstract:
Il presente elaborato si propone di illustrare le caratteristiche e le peculiarità della nuova riforma del Terzo Settore, con particolare attenzione alla dimensione fiscale.
Il Decreto legislativo del 03 Luglio 2017 n. 117 noto come Codice del Terzo Settore ha e sta tuttora cambiando in maniera radicale un settore composito ed eterogeneo che aveva come uniche regole quanto contenuto all’interno del Codice Civile, del Testo Unico delle Imposte sui Redditi e quanto previsto in materia di Imposta sul Valore Aggiunto.
Nonostante il Decreto risalga al 2017, solo oggi si stanno riscontrando i primi risultati ed effetti dell’implementazione della riforma, in quanto subordinato alle approvazioni della Commissione Europea.
Alla base della riforma vi sono molteplici aspetti e novità. Il presente lavoro intende approfondire in particolare modo il nuovo regime fiscale degli Enti del Terzo Settore (ETS), una qualifica ottenibile mediante l’iscrizione al Registro Unico Nazionale del Terzo settore (RUNTS), previsto dall'art. 45 del Codice del Terzo settore e attivo dal 23 novembre 2021.
Tale ricerca approfondisce il confronto tra il regime fiscale per gli Enti del terzo settore contenuto all’interno del D.lgs. 117/2017 e quanto disciplinato dalla Legge del 16 dicembre 1991 n. 398 riguardante le disposizioni tributarie relative alle associazioni sportive dilettantistiche e il regime forfetario ad hoc per esse studiato.
Si proporranno utili confronti e riflessioni critiche sull’adeguatezza di certe novità e sugli effettivi vantaggi di cui potranno godere le eterogenee realtà appartenenti al mondo del no profit qualora scegliessero, o fossero costrette a scegliere, di abbandonare la fiscalità ordinaria o forfettaria finora adottata per iscriversi al RUNTS e adottarne il nuovo regime fiscale.