Abstract:
L'obiettivo di questa tesi è quello di analizzare il quadro relativo alla tutela dei diritti umani nel contesto dell'inquinamento ambientale globale. Più precisamente, si fa riferimento a chi debba essere ritenuto responsabile delle violazioni commesse dalle multinazionali.
In particolare, il lavoro si concentra sul cambiamento climatico, che è ormai diventato un tema centrale a livello internazionale. Pertanto, il primo capitolo analizza gli strumenti di soft law esistenti in materia di protezione ambientale. Tuttavia, questi strumenti non hanno forza vincolante, nonostante gli sforzi della comunità giuridica per sviluppare strumenti di hard law, soprattutto per salvaguardare i diritti umani fondamentali come quello alla vita e a un ambiente sano. Oltre alla responsabilità dello Stato di origine dell'impresa, nel secondo capitolo si esamina l'onere imposto allo Stato ospitante ed esplora la questione della personalità giuridica dell'impresa multinazionale. Poiché il mio curriculum è incentrato sul continente asiatico, il caso di studio del disastro industriale di Bhopal (India) sarà preso in considerazione e confrontato con altri casi nel terzo capitolo. Inoltre, verrà evidenziato il confronto tra ieri e oggi di alcune aziende, mostrando i loro miglioramenti in termini di impronta ambientale.
Infine, nell'ultimo capitolo la tesi prende in considerazione alcune domande: gli Stati possono essere considerati violatori indiretti dei diritti umani se non hanno una risposta abbastanza forte per controllare le normative ambientali? Quali sono gli sforzi compiuti dalle multinazionali in materia di diritti ambientali? Quale ruolo e quale livello di influenza hanno le Nazioni Unite? Quali sono i passi da compiere in futuro?