Abstract:
La saga di Tetsuo apre a Tsukamoto le porte della visibilità, permettendogli di iniziare a muoversi tra i circuiti festivalieri di tutto il mondo e, di conseguenza, di far conoscere il proprio nome. Il regista, da questo momento in poi, metterà sempre al centro delle proprie opere il concetto di corpo, investendolo, con il passare degli anni, di significati sempre più profondi. Partendo dal mostruoso ibrido di carne e metallo fusi insieme in un ammasso unico, arriverà con i film successivi a focalizzarsi maggiormente su ciò che succede all’interno del corpo, sulla sua anatomia (come accadrà con Vital), ma anche sull’anima e su tutti i sentimenti più sfaccettati che caratterizzano l'indole umana (con un analisi delle sensazioni della protagonista di A snake of June, tramite la riscoperta della propria sessualità). Il percorso cinematografico di Tsukamoto può dividersi quindi in tre grandi aeree, la prima verrà affrontata in questo secondo capitolo, tramite un analisi del corpo mostruoso e della sua agghiacciante metamorfosi. La seconda sarà approfondita nel capitolo successivo e concerne il concetto di anima in un percorso che porta il regista a scavare all’interno di ossa, muscoli e sangue per scoprire cosa si trova nelle profondità del corpo, tentando di dare una definizione a ciò che maggiormente ci caratterizza come esseri umani. Ho deciso di inserire in questa seconda fase anche i film Tokyo Fist (1995) e Bullet Ballet (1998) in quanto presentano delle caratteristiche intermedie tra la fusione del corpo con il metallo e l’analisi più profonda dell’anima. La terza e ultima fase riguarda invece la guerra e il terrore che essa scatena in Tsukamoto, scaturito soprattutto dopo lo scoppio della centrale nucleare di Fukushima l’11 marzo del 2011.