Abstract:
La tesi intende analizzare la luce come mezzo espressivo nell’arte contemporanea. Dopo essersi distinto come medium tra arte e scienza con la nascita della fotografia, in particolare con William Henry Fox Talbot, sono state le avanguardie storiche novecentesche a definirlo come vero e proprio linguaggio dell’arte; a partire dalle sperimentazioni di László Moholy-Nagy con i fotogrammi e, soprattutto, con il Light Space Modulator (1922–1930), che introduce la dimensione spaziale. Dall’approfondimento su Talbot e Moholy-Nagy la tesi passa all’analisi di Lucio Fontana, che con i suoi ambienti spaziali al neon ha aperto la strada agli environment di luce, poi diffusisi nella pratica degli artisti minimalisti, concettuali e dei land artists. Ripercorrendo la storia della luce come medium e delle sue varie declinazioni nell’arte contemporanea, uno degli obiettivi principali è di studiare il coinvolgimento e la partecipazione del pubblico, per questo l’ultima parte della tesi prevede anche un approfondimento specifico sui festival di Light Art.