Abstract:
Negli ultimi sette anni, da quando Maria Grazia Chiuri ne ha preso la direzione creativa, la maison Dior ha iniziato uno stretto rapporto di collaborazione con il mondo dell’arte. Ogni sfilata ha visto il coinvolgimento di una o più artiste, solitamente donne, perché possano intervenire nello spazio all’interno del quale avverrà il défilé. In molti casi, l’operato delle artiste ha portato alla creazione di veri e propri esempi di environmental art, ovvero di ambienti caratterizzati dall’essere immersivi, non oggettuali e inclusivi nei confronti dello spettatore. L’elaborato si propone, tramite lo studio della materia artistica e grazie alle interviste rilasciate da curatrici ed artiste direttamente coinvolte nelle sfilate di Dior, di analizzare le opere ambientali site specific presentate in questo contesto, tenendo conto dell’importanza dell’arte femminile (sia per Maria Grazia Chiuri, cresciuta nella Roma degli anni ’70, sia per le artiste coinvolte, tutte sensibili al tema), e della storia delle collaborazioni tra arte e moda, di cui Dior segna un capitolo nuovo, focalizzandosi, per la prima volta, non sugli abiti, ma sul contesto.