Abstract:
Nell’alveo del fintech vi è il crowdfunding, normato con il Reg. UE 2020/1503 nelle forme di equity e lending crowdfunding, introducendo il patentino europeo per fornire il servizio nel territorio dell’Unione. In questa sede si analizzano gli aspetti generali e di vigilanza sui fornitori di crowdfunding con l’intento di individuare se tale servizio sia meno rischioso se offerto direttamente dagli istituti bancari e assimilato all’attività bancaria. L’analisi si focalizza sul social lending in contrapposizione all’attività principe delle banche: la raccolta di risparmio dal pubblico ed erogazione del credito. Il primo capitolo contestualizza il crowdfunding nell’ampia categoria dei nascenti servizi fintech nonché le relative normative nella gestione dei rischi informatici. Poi si analizza il crowdfunding nel complesso, con focus sul social lending riferendosi anche ai relativi impieghi e rischi. Dopo un inquadramento normativo si analizza l’attività di vigilanza in tale settore, con particolare attenzione ai requisiti autorizzativi per il suo svolgimento, nonché quanto previsto per la tutela degli investitori, di analisi del rischio dei progetti offerti e del rischio proprio del crowdfunding. L’analisi si conclude con un confronto tra quanto questi fornitori devono rispettare e quanto viene ordinariamente svolto dagli istituti bancari, con lo scopo di determinare se la presenza dell’intermediario e le relative best practices siano una maggior garanzia degli investitori.