Abstract:
L'elaborato si propone di analizzare lo stato del Romanzo di formazione alla metà del Novecento, dopo il periodo in cui Franco Moretti ne decretava la fine (dopo la Prima guerra mondiale). L'intento consiste nell'esaminare le caratteristiche del genere, le differenze rispetto al modello Sette-Ottocentesco, il Bildungsroman, e soprattutto le specificità che esso assume in tale periodo, prodotte anche dal cambiamento in atto nella società in cui scrivono gli autori qui esaminati, che riflettono tali mutamenti nel contesto in cui sono ambientati i testi oggetto di studio. Si osserveranno tre romanzi fondamentali per la nostra tradizione: "Agostino" di A. Moravia, "Ernesto" di U. Saba e "L'isola di Arturo" di E. Morante. L'analisi sarà condotta seguendo i tratti fondamentali del genere in questione, mettendo in risalto gli elementi comuni e ricorrenti, che saranno però affiancati alle peculiarità distintive di ogni testo, legate in particolar modo alla penna e alla personalità di ciascun autore. L'obiettivo è quello di mettere in luce una certa vitalità del Romanzo di formazione alla fine della Seconda guerra mondiale che si contrapponga alle idee di Moretti e mostri come, più che morire, il Bildungsroman si evolve e si adatta nel tempo a contesti sempre nuovi e differenti, mescolandosi anche, qualora servisse, con aspetti propri di altri generi letterari.