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Per molti secoli è stata tramandata l’idea che le emozioni fossero un aspetto bestiale dell’essere umano che andava dominato perché in contrasto con la sua parte razionale. Solo a partire dalla pubblicazione di The Expression of the Emotions in Animals and Men (1872), di Darwin, l’emozione ha riconquistato una dignità, ricavandosi uno spazio proprio di indagine all’interno del vasto panorama di ricerche scientifiche. Da quel momento, l’emozione è diventata uno dei fenomeni più interessanti e controversi per la scienza. Sebbene, infatti, negli anni si sono accumulati moltissimi studi sulla natura, il ruolo ed il funzionamento delle emozioni, non siamo ancora arrivati ad una definizione completa del termine ‘emozione’.
Questa impossibilità deriva dal fatto che le emozioni sono fenomeni complessi e multicompositi. Una delle maggiori difficoltà della scienza nei confronti delle emozioni è, infatti, quella di riuscire a descrivere attraverso i rigidi strumenti scientifici un fenomeno dai contorni sfumati. Per questo, negli anni, le ricerche hanno finito per concentrarsi su singoli o pochi aspetti di questo fenomeno, nel tentativo di arrivare ad una spiegazione globale e definitiva. Questa ricerca si apre con un’analisi degli aspetti problematici legati allo studio delle emozioni (storici, linguistici, metodologici e deontologici). Si è passati poi alla descrizione delle teorie più rilevanti in campo neurofisiologico, neuropsicologico e psicologico, con il tentativo di delineare attraverso una prospettiva storica il percorso che ha portato alle conoscenze attuali su questo processo. Un capitolo a parte è dedicato alle ultime ricerche sulla neurofisiologia delle emozioni. Diversamente dai primi studi, che ritenevano l’emozione un processo unitario e riconducibile ad un sostrato neurale unico, un ‘cervello emotivo’, i risultati delle ultime ricerche hanno evidenziato che l’emozione è piuttosto un fenomeno multicomposito che coinvolge non una ma molte strutture cerebrali, sia sottocorticali sia corticali, connesse tra di loro. Infine, l’ultimo capitolo è focalizzato su un aspetto particolare degli studi neurofisiologici, relativo alla prosodia emotiva. Questi studi, relativamente recenti, stanno cercando di capire le connessioni neurali e l’eventuale specializzazione emisferica che è possibile riconoscere nella prosodia emotiva. Poiché alla prosodia emotiva è stata data meno attenzione rispetto ad altri aspetti dell’emozione, si crede che un’attenzione posta su questi studi sia essenziale per contribuire allo scopo più generale di queste ricerche: rispondere alla famosa domanda di James: “Cos’è un’emozione?”. |
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