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L’obiettivo della presente tesi è analizzare come il rapporto con la fotografia, intesa come medium, sia nel tempo cambiato, e come questi stessi cambiamenti abbiano reso possibile che un progetto di realtà aumentata come avant/g/art riscuotesse l’interesse sia della Galleria d’Arte 12-14 contemporary di Vienna, che di una Istituzione più importante e affermata a livello internazionale come la Casa d’Aste Dorotheum.
Al fine di individuare la svolta nella rappresentazione dell’arte contemporanea attraverso tecniche di realtà aumentata – come avvenuto nel progetto-esposizione avant/g/art – si è reso necessario uno studio critico, di tipo retroattivo, della fotografia, o, più precisamente, delle sue pratiche e del ruolo che essa ha ricoperto nei diversi momenti storico-culturali e nei cambiamenti strutturali dello stesso medium.
A questo scopo la tesi è stata suddivisa in tre parti principali: la prima ha l’obiettivo di contestualizzare la nascita della fotografia come pratica tecnologica, accompagnata da una prima critica incentrata in particolare sugli scritti di Maestri affermati come Walter Benjamin, comprendendo il periodo storico che va dalla metà dell’Ottocento fino agli anni Trenta del Novecento.
La seconda, invece, comprende il periodo a partire dagli anni Sessanta e Settanta del secolo scorso, quando la fotografia tornò nel mondo dell’arte da protagonista. In questo periodo, il mezzo fotografico, a più di cent’anni dalla sua nascita, afferma le proprie regole e consuetudini. Esso non viene più visto come mezzo puramente meccanico e tecnico, ma viene reinvestito di un valore artistico. Inizia a manifestarsi un interesse nella “lettura” delle immagini, espresso dall’applicazione della semiotica e dei codici, e un numero sempre maggiore di critici e teorici si interroga sul concetto di “post-medialità” e “nuovi media”.
La terza parte, nonché quella finale, espone il progetto messo a punto dalla Laureanda, denominato avant/g/art, e spiega come, partendo dalle premesse dei capitoli precedenti e riaprendo il dibattito sull’utilizzo e sul significato attuale della fotografia, sia stato possibile allestire una mostra di arte contemporanea in “realtà aumentata” e, allo stesso tempo, attirare l’interesse di una realtà affermata nel campo del mercato dell’arte nazionale e internazionale come la Casa d’Aste “Dorotheum”. In questa parte il concetto di Realtà Aumentata viene analizzato in relazione a diversi contesti artistici, presentando dettagliatamente l’evoluzione del progetto avant/g/art in tutte le sue tappe: ideazione, sviluppo, produzione ed outcome. |
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