Abstract:
Questo elaborato di tesi si concentra sul tema della dipendenza da forza lavoro straniera degli Emirati Arabi Uniti. L’obiettivo principale dell’elaborato è quello di spiegare le ragioni per cui gli Emirati Arabi Uniti siano ancora oggi fortemente dipendenti dall’impiego di manodopera straniera.
Con la scoperta dei primi giacimenti di petrolio nell’area del Golfo Persico negli anni ‘30 del Novecento e grazie agli ingenti proventi derivanti dalla nuova industria energetica ha avuto inizio una forte crescita economica, che ha condotto i Paesi del Golfo verso uno sviluppo senza precedenti. Tale sviluppo economico è stato reso possibile anche e soprattutto grazie all’impiego di manodopera straniera qualificata, proveniente prevalentemente da Paesi Arabi, fino alla fine degli anni ‘70. Con gli anni ‘80, la forza lavoro richiesta è diventata non qualificata e per la maggior parte proveniente da Paesi Asiatici, perché più adatta agli interessi di sviluppo di quegli anni.
Questi crescenti flussi migratori hanno da sempre rappresentato per i Paesi del Golfo una risorsa indispensabile per il suo sviluppo, ma con il tempo sono diventati anche un fattore complicato da gestire. Con l’inizio degli anni ‘90, proprio per via degli ingenti flussi di manodopera straniera rispetto alla percentuale di popolazione locale, la necessità di modificare le politiche migratorie e di regolamentare l’afflusso di forza lavoro straniera divenne sempre più urgente. Il sistema che i Paesi del Golfo hanno adottato a partire dal 1950 circa per gestire la manodopera straniera è il sistema della Kafala, che ricopre e gestisce tutti gli aspetti dell’occupazione di lavoratori stranieri nella regione. Si tratta di un sistema estremamente vincolante per i lavoratori migranti, volto totalmente a vantaggio dei datori di lavoro locali e soprattutto è un sistema che nella sua costituzione collide con i principali trattati internazionali di tutela dei diritti umani e dei lavoratori.
Nonostante gli evidenti difetti e i limiti, il sistema della Kafala è rimasto quasi del tutto immutato nel tempo. Nel caso degli Emirati Arabi Uniti ci sono stati dei tentativi di riforma che però non sembrano aver portato finora a risultati concreti. Allo stesso tempo, gli Emirati Arabi Uniti hanno portato avanti politiche di nazionalizzazione della forza lavoro volte a ridurre la dipendenza da manodopera straniera. Tuttavia, anche queste misure non hanno sortito gli effetti sperati. Alla luce di questa breve premessa, il fine ultimo dell’elaborato è quello di giungere ad una possibile risposta al perché gli Emirati Arabi Uniti, come la maggior parte dei Paesi del Golfo, siano ancora fortemente dipendenti dalla manodopera straniera ed ancorati ad un sistema ben lontano dalla tutela dei diritti dei lavoratori stranieri.