Abstract:
La questione ambientale e il dibattito sulla ecosostenibilità hanno assunto, soprattutto negli ultimi decenni, un'importanza sempre maggiore; nonostante questo, il legislatore ha percepito solo in tempi recenti, e spesso in via parziale, la fondamentale necessità di proteggere l’ambiente quale bene meritevole di tutela in sé e per sè, e non solo come elemento prettamente utilitaristico e funzionale alle esigenze umane.
Intento dell'elaborato finale è la ricostruzione, in una prima parte, dell’evoluzione della normativa e della disciplina in materia ambientale; tale analisi si svolgerà tenendo conto da un lato dell'ambito europeo, analizzando i vari trattati e i principi che sono stati a fondamento della legislazione degli stati membri in materia, dall'altro della conseguente tutela nazionale italiana, traendo le mosse dalla Carta Costituzionale e terminando con l'esame del nuovo capitolo VI bis del Codice Penale.
In ambito penale, infatti, è maturata nel tempo la consapevolezza di come proprio il mondo dell'impresa possa offrire, suo malgrado, terreno fertile allo sviluppo del germe criminogeno all'origine di molti reati ambientali.
Due dei principali strumenti introdotti dalla legge per contrastare la commissione di tali reati, specie da parte degli enti giuridici, sono sicuramente il decreto legislativo 231 del 2001 e il Modello di organizzazione e gestione. Nella seconda parte verrà dunque analizzato, oltre al Decreto Legislativo, il nuovo tertium genus di responsabilità da esso introdotto, e infine il Modello Organizzativo, quale strumento di fondamentale importanza al fine di prevenire la commissione dei reati ambientali e la sua funzione di esimente di responsabilità.