Abstract:
Oggetto di questo lavoro è lo studio dei reperti ceramici appartenenti alle classi terra sigillata, ceramica a pareti sottili e lucerne provenienti dagli scavi realizzati da Ernesto Canal, sotto la direzione della Soprintendenza Archeologica del Veneto, nei siti Ottagono Abbadonato, Sette Soleri, Sacca delle Case, Lio Piccolo e S. Ariano, ubicati nella laguna di Venezia.
Complessivamente il materiale consta di 730 frammenti, per la maggior parte riferibili alla classe delle terre sigillate (600 frammenti corrispondenti all’82%); seguono quindi le ceramiche a pareti sottili (96 esemplari pari al 13%) e le lucerne (34 frammenti pari al 5%). La netta predominanza delle terre sigillate rispetto ai materiali delle altre classi esaminate si ripropone anche in relazione ai singoli siti.
L’apporto principale a questo studio viene dunque fornito dalla classe delle terre sigillate, per le quali è stato possibile individuare complessivamente nove macro produzioni, la maggior parte di provenienza italica (aretina, medio italica, nord italica liscia, nord italica decorata a matrice, regionali tarde) con limitate importazioni dall’area extra italica, (gallica, orientale e africana). Tra le ceramiche fini si registra inoltre un singolo apporto riferibile alla cosiddetta ‘ceramica corinzia decorata a matrice’.
Meno significativo risulta invece il contributo offerto dallo studio degli esemplari riferibili alla classe della ceramica a pareti sottili ed alle lucerne. La grande frammentarietà dei materiali nonché le lacune esistenti riguardo al riconoscimento di specifiche produzioni di area settentrionale non permettono, infatti, di evidenziare particolari trends, aldilà del semplice dato cronologico. Anche quest’ultimo, tuttavia, per le stesse ragioni, risulta la maggior parte delle volte piuttosto generico.
Complessivamente, dall’analisi effettuata, i materiali risultano ascrivibili ad un arco cronologico che si estende tra l’ultimo quarto del I secolo a.C. ed il VII secolo d.C.; in particolare, la gran parte degli esemplari afferisce al periodo compreso tra l’età augustea ed il III secolo d.C., con attardamenti dati dalle sigillate riferibili alle produzioni regionali tarde ed africana D. Tali dati, oltre a mostrare una notevole uniformità con il panorama delineato dagli studi disponibili per la X Regio, e più in generale per l’intero ambito della Cisalpina, parrebbero uniformarsi a quanto già ipotizzato per il popolamento lagunare ed interpretabili alla luce dei cambiamenti geomorfologici del territorio.
Nel loro complesso, i materiali ceramici analizzati in questo studio rappresentano dunque un notevole potenziale informativo per quanto riguarda la storia socio – economica dell’area lagunare nell’antichità. I dati raccolti contribuiscono infatti a restituire il quadro di un paesaggio estremamente dinamico dal punto di vista e commerciale, strettamente correlato agli insediamenti circostanti, in primis Altino e Padova, ed inserito in un’ampia ed articolata rete di circuiti di scambio. Questi ultimi, legati tanto alle vie di terra che alle vie d’acqua, costituivano un doppio sistema di traffici che garantiva i collegamenti sia su scala regionale che extra – regionale: da Ravenna verso Roma e l’Italia centro – meridionale, da Aquileia verso le province di Norico e Pannonia, da Altino verso la regione alpina tramite la via Claudia Augusta.