Abstract:
Questo studio esamina i numerosi strumenti di politica esterna a disposizione dell'UE per contribuire alla fine della schiavitù moderna e del lavoro forzato nei Paesi in via di sviluppo, prendendo l'Africa come modello di osservazione, ed esamina le variabili che sostengono e ostacolano l'attuazione di queste misure. Il presente lavoro si prefigge quindi diversi obiettivi. In primo luogo, verrà messo in evidenza come il processo di globalizzazione abbia posto le basi per la crescente connettività dei mercati, delle comunicazioni e delle idee attraverso i confini internazionali, ma allo stesso tempo le condizioni di avanzamento, espansione economica e l'innovazione abbiano incoraggiato la disuguaglianza creando uno svantaggio evidente nei paesi sottosviluppati. Successivamente, la ricerca sposterà la discussione sulle politiche Europee nell'ambito della responsabilità delle imprese ed i potenziali strumenti che l'Europa ha a disposizione per mantenere alto lo standard della protezione dei diritti umani in questo dominio. Questo rappresenta un punto critico per le politiche europee, poiché, nonostante alcuni membri come Francia e Germania abbiano introdotto nella loro legislazione dei mezzi per valutare il rispetto dei diritti fondamentali ed un certo standard per la protezione dell'ambiente, al giorno d'oggi non esiste un strumento unico a tutti i membri dell'unione per il monitoraggio dei diritti fondamentali nel business. Mentre l'UE sta lavorando per creare nuove linee guida per la due diligence delle aziende nel garantire il rispetto dei diritti umani tramite le catene di approvvigionamento, è importante considerare il ruolo che l'UE svolge a livello internazionale, il modo in cui diffonde i suoi valori al di fuori dei propri confini e quali meccanismi aggiuntivi potrebbero essere introdotti al quadro dell'UE per prevenire grandi scompensi umanitari. La terza parte dell'analisi sarà un ragionamento sull'efficacia della recente proposta del Parlamento Europeo sulla Due Diligence aziendale e come questa potrebbe avere il ruolo di game changer nel dare un taglio al vergognoso modo di operare che alcune delle più grandi multinazionali Euopee hanno sul territorio Africano. Questo aiuterebbe a garantire una cooperazione più giusta e sostenibile tra il continente Africano e quello Europeo.