Abstract:
Questa tesi propone una riflessione sulle teorie e le metodologie del lavoro sociale di prossimità delle assistenti sociali con le persone migranti nei servizi sociali territoriali. L’elaborato si articola in una prima parte costituita da un percorso concettuale basato su una rassegna di letteratura su principi e metodologie del servizio sociale con le persone migranti e in una seconda parte dove è presentata una piccola ricerca qualitativa svolta nei Comuni di Olbia e di Cagliari. Quest’ultima, realizzata mediante lo strumento dell’intervista discorsiva, ha coinvolto un piccolo campione di assistenti sociali dei servizi sociali di base e operatori sociali afferenti alla sfera pubblica e al Terzo settore. La ricerca si focalizza sulla dimensione relazionale del lavoro sociale nei contesti interculturali e, in particolare, sulle modalità di rappresentazione della diversità culturale nelle narrazioni delle professioniste coinvolte, sulla percezione del ruolo dell’assistente sociale nell’integrazione dei cittadini stranieri e sui bisogni formativi emersi, mettendo in correlazione questi elementi con lo sfondo rappresentato dal contesto istituzionale e sociale. L’origine culturale e nazionale costituisce solo una parte degli aspetti identitari dei cittadini stranieri, ma una parte della letteratura sottolinea la pervasività degli approcci che enfatizzano la categoria della diversità culturale nel lavoro sociale, con il rischio di produrre delle torsioni culturaliste. La domanda di ricerca cui si vuole rispondere riguarda proprio il ruolo giocato dalle differenze culturali e dalle categorie etnonazionali nella lettura dei bisogni dell’utenza migrante e nella formulazione degli interventi. La ricerca presentata è un caso studio che si propone di approfondire analiticamente, in relazione ad un caso specifico, delle tematiche su un settore emergente del servizio sociale quale quello dell’interculturalità.