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La mia Tesi di Laurea mira ad analizzare la capacità dei Assistenti Sociali di contrastare la crisi climatica e il degrado ambientale, creando contesti di vita più inclusivi ed equi, e sensibilizzando le comunità rispetto al tema della sostenibilità ambientale. Partendo dalla consapevolezza per la quale la crisi ecologica è innanzi tutto una crisi sociale, perché prodotta dall’azione dell’uomo, il Servizio Sociale nel corso degli anni ha sviluppato metodi e tecniche, come l’Eco-Social Work, in grado di mettere sullo stesso piano questione sociale ed ambientale per produrre un benessere reale e sostenibile. Il Primo Capitolo del mio elaborato è focalizzato sul legame tra dimensione sociale ed ambientale; vengono in primo luogo analizzati i concetti di sostenibilità (ambientale, sociale ed economica) e di sviluppo sostenibile. Successivamente si passa all’analisi del rapporto tra politiche sociali ed ambientali con particolare attenzione alle affinità, ma soprattutto alle criticità presenti rispetto ad un’adeguata integrazione delle due. Si passa poi ad analizzare il concetto di Green Welfare; in primo luogo attraverso un confronto con il Welfare State, e successivamente presentando esempi e ricerche relative alle capacità degli Stati Europei di contrastare la crisi ecologica. Il Green Welfare rappresenta il livello macro necessario per promuovere la transizione ecologica e lo sviluppo sostenibile; la cornice all’interno della quale promuovere dibattiti e confronti costruttivi volti a produrre un cambiamento reale e a contrastare la crisi ecologica. Al contempo però non è possibile pensare ad un’inversione di rotta che non coinvolga le professioni e gli specialisti che quotidianamente lavorano a stretto contatto con le comunità e di conseguenza con i problemi sociali da queste espressi. Perché vi sia un cambiamento reale e duraturo è quindi necessario che questo parta dal basso: dalle pratiche, dai metodi e dalle tecniche impiegate dai professionisti. Per questo motivo l’ultimo paragrafo del Primo Capitolo è incentrato sull’Eco-Social Work. Un cambiamento di paradigma e l’adozione di modelli come l’Eco-Social Work, rappresentano quindi la dimensione micro della questione, senza la quale la protezione dai rischi sociali ed ambientali che il Green Welfare garantisce, o dovrebbe garantire, non sarebbe possibile. Viene qui data una prima definizione di Eco-Social Work, e si fa riferimento alla sua nascita e diffusione, a partire dalla consapevolezza del Servizio Sociale per la quale non è possibile lavorare a stretto contatto con i problemi sociali senza contestualizzarli, e senza considerare l’individuo, o le comunità, come parte integrante dell’ambiente di riferimento. Il Secondo Capitolo avanza un’accurata analisi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, con particolare attenzione alla seconda Missione del Piano: “Rivoluzione Verde e Transizione Ecologica". La necessità di promuovere uno sviluppo sostenibile è uno dei capisaldi del Piano, e quindi elemento trasversale a tutti gli interventi e le missioni previsti. Viene analizzata la seconda Missione in tutte le sue Componenti, misure, obiettivi, riforme ed investimenti. Quest’analisi viene poi legata a quella della quinta Missione “Inclusione e coesione” Infine l’ultimo paragrafo evidenzia alcune criticità, sollevate da studiosi ed economisti, rispetto a diversi elementi del PNRR. Il Terzo Capitolo pone attenzione al lavoro dei Servizi Sociali in tema di sostenibilità, e mira ad analizzare il rapporto tra pubblico e privato nella governance di interventi sostenibili. In questo capitolo verrà presentata un’esperienza di co-progettazione tra pubblico e Terzo settore; si tratta di un progetto implementato per il sostegno a persone con grave disabilità intellettiva, che prevede una reale condivisione di obiettivi, risorse e servizi da parte di diverse realtà in ottica di sostenibilità. |
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