Abstract:
Nel panorama filosofico contemporaneo, le riflessioni teoriche attorno all’uomo sicuramente non sono venute a mancare. Tuttavia, nel XX secolo, diverse correnti filosofiche hanno seguito itinerari speculativi molto diversi tra loro relativamente al modo di intendere l’esistente e la sua natura. Per comprendere davvero chi è l’uomo è necessario uno studio approfondito capace di mettere in luce quelle che sono le costanti del suo essere.
L’obiettivo di questo elaborato è dimostrare come a partire da un elemento irreversibile della natura umana, ossia il limite, sia possibile ricostruire una concezione adeguata dell’esistente, capace di coglierne la tensione dialettica e la destinazione più propria. A questo proposito la domanda che ha accompagnato idealmente la mia ricerca è: in che modo la finitudine dell’uomo può essere considerata come condizione di possibilità e non come privazione? All’interno di una particolare prospettiva interpretativa si cercherà di restituire un’immagine integrale dell’essere umano.
L’uomo è per sua natura imperfetto, ma questa imperfezione riflette tutta la sua umanità, per cui vale davvero la pena ripristinare un discorso teorico capace di riflettere positivamente sul concetto di finitezza umana.
Sarà Michele Federico Sciacca, filosofo italiano del ‘900, a guidarci in questa lettura così interessante ed attuale del concetto di limite umano. Insieme a lui ci inoltreremo quindi all’interno di un percorso che vuole proporre una sorta di teoria morale della persona umana come realizzazione potenziale del suo essere.