Abstract:
La scena globale è in completo disordine. Le grandi sfide del nuovo millennio sembrano non trovare soluzioni adeguate, la globalizzazione si muove all’indietro, chiude le frontiere, soffia sul vento del populismo e del nazionalismo per preservare quel poco di stabilità che rimane. Le guerre che da anni logorano alcuni paesi, le crisi economiche e finanziare che tirano la cinghia anche ai paesi più sviluppati, una pandemia mondiale che ha messo in ginocchio per quasi un anno la dinamicità del mondo. Nel completo disordine, tuttavia, la Repubblica Popolare Cinese propone un suo modello di ordine, diverso, dai caratteri profondamente culturali, un ordine che destabilizza e che mette in guardia una scena internazionale abituata all’unipolarità statunitense. Gli Stati Uniti, superpotenza egemonica che ha guidato il mondo dalla fine della guerra fredda, si trovano a fare i conti con un paese senza precedenti, con un Dragone che cavalca le onde alte di uno sviluppo economico potente e rinvigorente, con una Cina che sogna e guarda al futuro, e riorganizza l’ordine mondiale. Nonostante quella che comunemente viene considerata una minaccia influenza fortemente il modo di pensare dell’intera scena globale, guardare alla Cina attraverso uno sguardo culturale può aiutare a reinterpretare le principali teorie delle relazioni internazionali che troppo spesso appaiono modellate da un pensiero univocamente occidentale, nonché a cercare soluzioni più concrete alle nuove sfide globali che tengano conto delle diversità del mondo, delle diverse civiltà che lo abitano, per produrre una politica internazionale che guardi agli interessi di una “comunità dal comune destino”.