Abstract:
Il sistema pensionistico italiano è, secondo il Global Pension Index 2021, il secondo peggior sistema pensionistico d’Europa, seguito solo da quello austriaco. Attribuire il pessimo posizionamento in classifica esclusivamente alle negative dinamiche demografiche, anche se più accentuante che altrove, sarebbe riduttivo. Il nostro sistema soffre di problemi strutturali, frutto di scelte poco ragionevoli fatte fino agli anni ’80 e della inadeguatezza ed incompletezza delle riforme succedutesi negli ultimi decenni. A farne le spese dell’insostenibilità del sistema nel medio periodo sono le giovani generazioni, le quali difficilmente, a causa della struttura della popolazione del paese, possono sperare in una riforma che li vada a tutelare in maniera adeguata.
L’obiettivo dell’elaborato è quello di individuare il percorso ideale che le riforme pensionistiche dovrebbero seguire al fine di migliorare la qualità della tutela per la vecchiaia per i pensionati del futuro ed analizzare gli strumenti normativi utili a far valere il principio di equità intergenerazionale. Ho cercato di perseguire questo scopo attraverso il confronto dello schema previdenziale con quello di due altri Stati: con quello dei Paesi Bassi in quanto considerato il migliore secondo il Global Pension Index; con quello del Regno Unito in quanto patria del liberismo economico e dello sviluppo della previdenza privata.
