Abstract:
Gli artisti lucchesi partecipanti alla Biennale di Venezia rappresentano una parte significativa dell’arte toscana e sono presenti alla mostra fin dalla prima edizione del 1895.
Questa ricerca ricostruisce, attraverso lo studio dei numerosi documenti conservati presso l’archivio storico della Biennale a Venezia e grazie alla ricerca svolta nei principali musei, biblioteche e archivi di Lucca e della Versilia, la storia di tali partecipazioni e di conseguenza, la storia dell’arte lucchese dell’epoca, inserita nel contesto dell’importante esposizione veneziana.
A partire dal 1900, infatti, la direzione dell’Istituto d’Arte di Lucca da parte di Alceste Campriani, pittore della Scuola di Resina, determina l’apertura della città alle tendenze artistiche più recenti, dopo decenni di spento accademismo.
La maggior vivacità artistica investe, così, sia Lucca che la Versilia.
Un evidente cambio di rotta questo che, inevitabilmente, si riflette nelle partecipazioni, col tempo sempre più corpose, alla manifestazione veneziana, alla quale i lucchesi presenziano in maniera pressochè continuativa fino al 1950.
La ricerca documenta la partecipazione di circa quaranta artisti lucchesi alla Biennale, tra cui: Giorgio Lucchesi, Lorenzo Viani, Giuseppe Ardinghi, Mari Di Vecchio e tanti altri. Tra loro sono comprese anche personalità artistiche illustri dell’epoca, che pur non essendo originari di questo angolo di Toscana, vi hanno trascorso svariati periodi di tempo, instaurandovi legami personali e lavorativi duraturi: tra questi spiccano i nomi di Plinio Nomellini, Arturo Dazzi, Galileo Chini.
