Abstract:
Il Piano industriale dell’ex Ministro Brunetta rappresenta l’ultimo dei molteplici progetti di riforma avviati dai governi italiani e principalmente tesi ad incrementare la produttività della pubblica amministrazione ed a migliorare la qualità dei beni e servizi da essa offerti. Nello specifico, ad attirare maggiormente l’attenzione di studiosi, esperti e management pubblico è stato il D.Lgs. 150 del 2009. In seguito all’emanazione del suddetto decreto ogni amministrazione pubblica è tenuta a progettare, adottare e servirsi di un complesso e delicato sistema di misurazione e valutazione delle performance, ovvero di un processo articolato volto ad agevolare la definizione di obiettivi e la misurazione di indicatori coerenti con le finalità strategiche dell’amministrazione. L’attualità del testo di legge in questione, la particolarità delle disposizioni in esso contenute e l’ampio dibattito sviluppatosi intorno alle tematiche ad esso concernenti sono le ragioni alla base dell’interesse sviluppato da parte dell’autrice in merito all’applicazione del D.Lgs. 150/09.
Il presente lavoro di tesi è diretto, in generale, ad indagare in merito alle probabili modalità di attuazione del suddetto decreto da parte degli enti locali e, nello specifico, a rinvenire i mezzi impiegati nel predisporre il collegamento e l’integrazione delle nuove disposizioni con il processo di programmazione economico-finanziaria preesistente ed i relativi documenti di bilancio e rendiconto.
La tesi presenta inizialmente una disamina dei principali interventi legislativi susseguitisi dagli anni ’90 fino ai giorni nostri e fondamentalmente diretti a mutare in maniera significativa e incisiva l’immagine dell’intero comparto pubblico italiano e, soprattutto, degli enti locali. Dall’analisi delle finalità che hanno progressivamente sollecitato il legislatore ad apportare modifiche e revisioni alle norme attinenti alle amministrazioni territoriali e che hanno, da ultimo, motivato l’adozione del decreto 150/09, è stato possibile dedurre un tema ricorrente assimilabile all’introduzione di filosofie e strumentazioni destinate ad assicurare l’efficienza, l’efficacia e l’economicità dell’azione amministrativa nonché un sostanziale miglioramento nella soddisfazione dei bisogni della collettività.
Il secondo capitolo è stato ampliamente dedicato alla presentazione ed interpretazione dei principi generali che una qualsiasi amministrazione pubblica è tenuta a rispettare per poter progettazione ed implementare un sistema di performance management in maniera equilibrata e rigorosa.
Questo ha conseguentemente permesso all’interno del terzo capitolo, dopo un’approfondita descrizione delle attività di pianificazione strategica, di programmazione finanziaria, di budgeting, di rendicontazione e di reporting, svolte nella maggior parte delle amministrazioni comunali e provinciali, di giungere alla sistematica illustrazione dei fondamentali aspetti, appartenenti a quello che viene solitamente definito processo di programmazione e controllo, in merito ai quali scrupolosamente soffermarsi al fine di allineare le disposizioni del testo unico degli enti locali alle previsioni del decreto 150/09.
La tesi risulta inoltre arricchita dalla particolare esperienza vissuta all’interno dell’unità organizzativa referente del controllo di gestione del Comune di Padova. È stato possibile, così, affiancare considerazioni teoriche con accertamenti pratici e raccogliere quante più informazioni rilevanti sulle criticità e perplessità generalmente sollevabili dalle amministrazioni comunali. L’osservazione della tematica da un punto di vista più vicino a quello degli enti locali ha rafforzato, quindi, di significatività le attestazioni formulate in merito al supporto fornito dai meccanismi operativi in uso nel 2009 al sistema di misurazione e alla metodologia di valutazione delle performance.