Abstract:
La metodologia RHIZOtest™ di ISO 16198:2015 nasce per biotest di assorbimento di metalli pesanti da parte di organismi vegetali. Nel seguente progetto di tesi la metodologia standard è stata profondamente modificata ed adattata per estendere l'applicabilità del metodo allo studio di assorbimento radicale (uptake) e traslocazione radice-germoglio da parte della pianta di pomodoro (Solanum lycopersicum L.) esposta a terreni contaminati artificialmente da Inquinanti Organici Persistenti (POPs). Lo studio è stato condotto nell’ottica del rischio associato ad una possibile esposizione da parte dell’uomo a composti organici nocivi presenti in ortaggi. Sono state studiate otto molecole appartenenti alla classe dei Ritardanti di Fiamma Bromurati (BFRs): quattro della famiglia dei Polibromo Difenileteri (PBDE) quali BDE-47, BDE-99, BDE-153, BDE-183 e quattro BFRs Nuovi o Emergenti (NBFR o EBFR) quali PBEB, HBB, BTBPE e DBDPE. La concentrazione inziale dei composti esaminati nel suolo standard contaminato artificialmente era pari a 5 ng g-1 (dw), ossia il corrispondente valore medio di concentrazione di BFRs riscontrato nei suoli agricoli Europei. Le piante di pomodoro sono state fatte crescere nel terreno inquinato da BFRs in condizioni controllate per un periodo pari ad 8 giorni. I risultati indicano che le piante testate sono state in grado di assorbire, traslocare e concentrare nei propri comparti ipogei ed epigei i ritardanti di fiamma bromurati, i quali sono stati quantificati sia nei campioni di radice (0.23 – 3.40 ng g-1) che di germoglio (0.09 – 0.92 ng g-1). Per tutti i campioni, si è denotata una significativa differenza nella rimozione dal suolo e bioconcentrazione dei quattro NBFR rispetto ai congeneri PBDE. Una relazione lineare negativa è stata identificata tra i valori del coefficiente di traslocazione (TF) e il carattere lipofilo dei BFRs (espresso in Log Kow) sia per NBFR che PBDE. I risultati confermano altresì che la dimensione molecolare e il grado di bromurazione determinano un diverso comportamento per quanto riguarda le dinamiche di assorbimento radicale e trasferimento xylematico verso i germogli. In particolare si è delineata una maggiore bioaccessibilità per gli NBFR i quali potrebbero rappresentare un maggior rischio associato all’ingestione di ortaggi cresciuti in suoli contaminati da BFRs.
