Abstract:
I primi mesi del 2020 hanno visto, in Italia così come in molti altri stati, un lockdown su scala nazionale e la sospensione di innumerevoli attività, tra cui gli sport di contatto e le arti marziali, colpiti in maniera particolarmente dura dalle norme anti COVID. Avendo perso la possibilità di incontrarsi in palestra, il Lambrate Kendo Club di Milano ha iniziato a proporre durante quei mesi diverse attività online, prima indirizzate ai propri membri, poi aperte a un più vasto pubblico. Si è trattato perlopiù di allenamenti settimanali sulla piattaforma digitale di Zoom, ma anche di eventi più elaborati, tra i quali il ciclo di incontri pubblicizzato col nome di Let’s Suburi. Questi appuntamenti erano guidati ogni settimana da un diverso ospite, un maestro di alto livello e fama internazionale, la cui identità veniva svelata solo dopo l’inizio dell’evento. Nel corso di 10 incontri, l’iniziativa ha visto la partecipazione di circa 450 spettatori da 36 paesi.
Questo elaborato vuole presentare l’esperienza dei membri del Lambrate, basandosi su interviste e, partendo da ciò, riflettere sull’importanza della relazionalità nel kendō, sia dal punto di vista della sua pratica, che dal punto di vista dei suoi obiettivi. Una particolare attenzione viene riservata inoltre agli strumenti digitali utilizzati dal dōjō durante il lockdown: la digitalizzazione delle arti marziali ha subito una spinta notevole durante il periodo pandemico, anche in ambienti, come quello del kendō, che in precedenza erano perlopiù rimasti estranei al web e a forme di pratica a distanza. Si cercherà, dunque, di illustrare quali siano stati i risultati ottenuti nell’utilizzo di queste tecnologie, e quale possa essere il loro ruolo nel futuro della disciplina.