Abstract:
L’elaborato in questione si propone di compiere sostanzialmente un’analisi della pena di morte in Giappone. Nel primo capitolo verranno presi in considerazione gli accenni storici, esplorando in dettaglio il sistema di punizioni sotto lo shogunato Tokugawa, nonché i fondamenti filosofici della pena di morte, posti a confronto con quelli caratterizzanti la storia abolizionista dell’area europea. Verranno poi affrontate le problematiche che il Giappone ha incontrato sul piano internazionale come conseguenza delle proprie politiche retenzioniste. Il secondo capitolo esplora le problematiche inerenti alla pena capitale; si analizzeranno i concetti di diritto alla vita, il paradosso medico che viene a crearsi in questo sistema, ed il fenomeno delle sentenze errate. Attenzione particolare verrà dedicata al tema della salute mentale degli individui reclusi nel braccio della morte. Nel terzo capitolo verranno considerate le motivazioni che spingono il Giappone a mantenere la pena capitale. Si citeranno gli accenni storici e politici, l’opinione pubblica e il supporto popolare alla pena di morte. Verrà menzionato il tema dell’effetto deterrente, includendo evidenze statistiche utili a smentirne l’efficacia sul verificarsi di omicidi in Giappone. Il quarto capitolo si focalizzerà sulla cultura popolare. Verrà considerato anzitutto il tema del silenzio che circonda il sistema della pena capitale in Giappone, e ne verranno analizzate le conseguenze in ambito culturale. Verrà citato l’elemento della rappresentazione mediatica e la questione dell’immedesimazione dei cittadini nei condannati. Verrà compiuto, in questo senso, un paragone tra il caso del Giappone e quello statunitense.