Abstract:
Il presente elaborato si propone di analizzare l'evoluzione delle politiche religiose dal tardo periodo imperiale fino agli anni Novanta del Novecento, evidenziandone i tratti ricorrenti nella terminologia propagandistica di diverse fasi storiche, per la stigmatizzazione dei gruppi religiosi considerati eterodossi o minaccia per l’autorità centrale. Particolare attenzione verrà posta sull'analisi del discorso anti-xiejiao e di come, nelle diverse epoche storiche, tale termine sia stato abbandonato e recuperato in base alle esigenze politiche e ideologiche del tempo. Nel secondo capitolo, verrà analizzato il rapporto tra il qigong e il governo della Repubblica Popolare Cinese, enfatizzando la discontinuità del supporto statale in base alla linea ideologica e politica del Partito Comunista dal 1949, al 1999, anno della messa al bando del Falun Gong. Si presterà particolare attenzione al ruolo chiave del sostegno mediatico e intellettuale nella legittimazione delle campagne di repressione religiosa. Nel terzo capitolo si affronterà da vicino il caso del Falun Gong, la sua nascita all'interno del contesto di revival del qigong e la sua caduta, con la messa al bando dell'organizzazione sotto la pressione dei media che guidarono il nuovo discorso sui xiejiao degli anni Novanta. Nel quarto e ultimo capitolo, verranno analizzate le forme del discorso politico anti-xiejiao e anti-Falun Gong, codificato attraverso la propaganda mediatica di partito, e come il movimento religioso oppresso, servendosi degli stessi mezzi, abbia portato avanti una campagna mediatica per contrastare e screditare il governo cinese nell'opinione pubblica mondiale.