Abstract:
Nonostante gli affreschi di Xeste 3 siano stati oggetto di una grande quantità di studi, era necessario a nostro avviso, al fine di una valorizzazione complessiva, riesaminare l’intero repertorio con un’ottica innovativa che, avvalendosi della prospettiva storico-religiosa, permettesse di coglierne al meglio le peculiarità e la complessa funzione polisemica. Passando attraverso la descrizione dell’intero ciclo iconografico e la disamina degli studi che se ne sono occupati, si propone un percorso che procede per aree tematiche. Si riflette innanzitutto sulle diverse modalità con cui vengono impiegati gli elementi della sfera ‘naturale’ e quindi sulla inconsueta rappresentazione del sangue (di norma pressoché assente nell’iconografia minoica). In relazione alle numerose ed eterogenee figure di donne e di uomini si propone, diversamente da quanto avviene usualmente, una interpretazione in chiave complementare e non oppositiva, che dia valore anche alle scene con soggetti maschili. Tale prospettiva esige alcune fondamentali considerazioni sulle funzioni del rito all’interno della società e sull’identità di genere nel mondo protostorico. Dall’indagine emergono una serie di elementi che conferiscono all’iconografia di Xeste 3 un carattere prettamente distintivo, nonché delle nuove ipotesi, che andranno successivamente approfondite, in merito ad alcuni dei temi rappresentati negli affreschi.