dc.contributor.advisor |
Mazzonetto, Simone |
it_IT |
dc.contributor.author |
Pascali, Riccardo <1996> |
it_IT |
dc.date.accessioned |
2022-06-27 |
it_IT |
dc.date.accessioned |
2022-10-11T08:27:29Z |
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dc.date.issued |
2022-07-20 |
it_IT |
dc.identifier.uri |
http://hdl.handle.net/10579/22000 |
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dc.description.abstract |
Il rischio di credito rappresenta da sempre il maggior catalizzatore di perdite per le istituzioni finanziarie. Profondamente legate ad esso sono le esposizioni creditizie deteriorate, un elemento ormai preponderante nelle realtà bancarie nazionali ed internazionali.
Il picco di non-performing exposures toccato nel 2015 ha messo in luce la necessità di intervenire con strumenti specifici e concreti: il più importante fra questi è il calendar provisioning.
In questo elaborato si approfondiranno, in primo luogo, i due concetti cardine sui quali si fonda questo istituto: il rischio di credito e le esposizioni creditizie deteriorate.
Una volta assimilati tali concetti si cercherà di analizzare il percorso evolutivo del framework normativo di vigilanza in modo tale da comprendere la crescita dell’attenzione rivolta alla stabilità del sistema e, parallelamente, si percorreranno le tappe che hanno condotto alla più recente forma del calendar provisioning, introdotta dal Regolamento (UE) 2019/630: il prudential backstop.
Il suddetto regolamento verrà esaminato nei suoi vari aspetti, osservando il funzionamento di uno strumento così delicato quanto importante. Il tutto sarà propedeutico per poter intraprendere il lavoro di analisi empirica nel quale, dopo aver raccolto i dati da bilancio relativamente al portafoglio di NPE di alcune banche ed aver attinto a talune stime da benchmark, verrà simulato un “calendario” come quello previsto dal calendar provisioning. Una volta fatto ciò ed aver presentato i potenziali impatti che potrebbero riversarsi su una banca a livello di Common Equity Tier 1, verranno analizzati dei possibili scenari che un istituto di credito potrebbe dover affrontare.
Il confronto tra le diverse casistiche cercherà di fare chiarezza in merito a cosa converrebbe fare ad una banca nel momento in cui dovesse fronteggiare il proprio stock di esposizioni creditizie deteriorate.
Infine, un approfondimento sugli ultimi interventi che hanno riguardato o che hanno intaccato il tema dei NPE sarà necessario al fine di avere una visione più ampia possibile a tal riguardo. |
it_IT |
dc.language.iso |
it |
it_IT |
dc.publisher |
Università Ca' Foscari Venezia |
it_IT |
dc.rights |
© Riccardo Pascali, 2022 |
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dc.title |
Le esposizioni creditizie deteriorate ed il calendar provisioning: un’analisi empirica sui possibili scenari che una banca potrebbe affrontare |
it_IT |
dc.title.alternative |
Le esposizioni creditizie deteriorate ed il calendar provisioning: un’analisi empirica sui possibili scenari che una banca potrebbe affrontare |
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dc.type |
Master's Degree Thesis |
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dc.degree.name |
Economia e finanza |
it_IT |
dc.degree.level |
Laurea magistrale |
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dc.degree.grantor |
Dipartimento di Economia |
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dc.description.academicyear |
2021/2022_sessione estiva_110722 |
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dc.rights.accessrights |
closedAccess |
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dc.thesis.matricno |
862561 |
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dc.subject.miur |
SECS-P/11 ECONOMIA DEGLI INTERMEDIARI FINANZIARI |
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dc.description.note |
- |
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dc.degree.discipline |
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dc.contributor.co-advisor |
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it_IT |
dc.date.embargoend |
10000-01-01 |
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dc.provenance.upload |
Riccardo Pascali (862561@stud.unive.it), 2022-06-27 |
it_IT |
dc.provenance.plagiarycheck |
Simone Mazzonetto (simone.mazzonetto@unive.it), 2022-07-11 |
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