Abstract:
“Animale razionale”, così Aristotele definì l’uomo più di duemila anni fa; “homo oeconomicus”, così venne definito da John Stuart Mill nell’Ottocento. Ma è veramente così? Esiste sempre un comportamento razionale nell’economia? Le decisioni economiche sono sempre prese seguendo la piena razionalità?
Questa tesi ha lo scopo di dimostrare come l’uomo non sia perfettamente ragionevole ma come, il più delle volte, il processo decisionale sia governato da emozioni e sentimenti.
L’attenzione di questo elaborato sarà rivolta in particolare al mondo finanziario.
Il primo capitolo si focalizzerà sulla finanza neoclassica e sulle teorie economiche tradizionali, come la Teoria dei Mercati Efficienti (EMH) e la Teoria dell’Utilità Attesa. Successivamente si andrà ad enfatizzare le lacune di queste teorie e il successivo sviluppo della Teoria del Prospetto.
Il secondo capitolo sarà incentrato sulla finanza comportamentale e, nello specifico, su come i comportamenti umani siano fortemente influenzati da bias ed euristiche. Verranno quindi descritti i bias comportamentali più importanti dal punto di vista finanziario e verranno presentate alcune tecniche di debiasing, allo scopo di ridurre al minimo gli errori comportamentali.
Il terzo capitolo sarà incentrato sulle emozioni e sulle teorizzazioni su tale argomento che si sono susseguite negli anni. Infine, si tratterrà il tema della disregolazione emotiva e come questa possa essere superata grazie all’utilizzo di alcune strategie di regolazione emotiva.
Nel quarto capitolo invece verrà eseguito un esperimento focalizzato sull’analisi del bias comportamentale dell’overconfidence. Entrando più nello specifico, si analizzerà il rapporto tra questo bias negli investimenti e le reazioni emotive legate all’orgoglio e alla vergogna nei casi di guadagno o perdita, il rapporto tra l’overconfidence e la tolleranza al rischio e come alcune strategie di regolazione emotiva possano rappresentare uno strumento di debiasing.