dc.contributor.advisor |
Bertin, Giovanni |
it_IT |
dc.contributor.author |
Baseotto, Margherita <1997> |
it_IT |
dc.date.accessioned |
2022-06-25 |
it_IT |
dc.date.accessioned |
2022-10-11T08:26:44Z |
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dc.date.available |
2022-10-11T08:26:44Z |
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dc.date.issued |
2022-07-21 |
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dc.identifier.uri |
http://hdl.handle.net/10579/21836 |
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dc.description.abstract |
Nell’antichità i romani affermavano che “de gustibus non est disputandum” quando si trovavano davanti a popolazioni con abitudini alimentari discordanti dalle proprie, ad evidenziare il peso della struttura sociale sulla scelta degli alimenti che diviene condizionata dall’agire della comunità.
La struttura del pasto e i rapporti sociali delle persone che lo condividono sono correlate; infatti, c’è una stretta connessione tra comportamenti alimentari e comportamenti sociali.
L’obiettivo di questa tesi è quello di comprendere il ruolo del pasto e del consumo di cibo all’interno della quotidianità delle persone nella società attuale.
A questo proposito, la domanda che ci poniamo è se sia corretto, o meno, considerare il cibo come veicolo di aggregazione sociale e come esperienza da condividere con altre persone.
Per rispondere agli interrogativi della ricerca l’elaborato si compone di tre capitoli prevalentemente di natura teorica, che hanno l’obiettivo di offrire una visione d’insieme del tema in questione: a partire dall’Impero Romano, proseguendo con il miglioramento continuo del consumo alimentare, a partire dal boom economico degli anni Sessanta fino ad arrivare ai giorni nostri e all’influenza del Covid-19.
Successivamente, per approfondire quanto esposto nei capitoli precedenti, è stato sottoposto un questionario online ad un campione di 628 persone di diversa età nel quale si andava ad indagare la percezione del consumo di cibo all’interno della società per capire se i consumatori preferiscano consumare i loro pasti in solitudine o in compagnia.
Nel particolare il questionario affronta non solo il tema del “cibo come linguaggio e come fonte di aggregazione sociale”, ma anche quello della sostenibilità alimentare e della tipologia di consumatore alla quale ogni individuo appartiene a seconda dei comportamenti alimentari.
Nell’ultimo capitolo sono esposti i risultati del questionario ed appare evidente, dalle risposte ottenute, che il consumo di cibo in compagnia sia preferito rispetto al pasto consumato in solitudine. Non si tratta però di una risposta assoluta in quanto bisogna prestare attenzione a quali siano i momenti della giornata e le occasioni predilette per mangiare in compagnia.
Tuttavia, è corretto affermare che il 95% delle persone considera l’occasione del “pasto assieme” come un momento di compagnia e condivisione, piuttosto che come un semplice pasto. |
it_IT |
dc.language.iso |
it |
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dc.publisher |
Università Ca' Foscari Venezia |
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dc.rights |
© Margherita Baseotto, 2022 |
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dc.title |
Il cibo come veicolo di aggregazione sociale ed esperienza da condividere |
it_IT |
dc.title.alternative |
Il cibo come veicolo di aggregazione sociale ed esperienza da condividere |
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dc.type |
Master's Degree Thesis |
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dc.degree.name |
Marketing e comunicazione |
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dc.degree.level |
Laurea magistrale |
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dc.degree.grantor |
Dipartimento di Management |
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dc.description.academicyear |
2021/2022_sessione estiva_110722 |
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dc.rights.accessrights |
openAccess |
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dc.thesis.matricno |
862568 |
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dc.subject.miur |
SPS/07 SOCIOLOGIA GENERALE |
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dc.description.note |
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dc.degree.discipline |
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dc.contributor.co-advisor |
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dc.date.embargoend |
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dc.provenance.upload |
Margherita Baseotto (862568@stud.unive.it), 2022-06-25 |
it_IT |
dc.provenance.plagiarycheck |
Giovanni Bertin (giovanni.bertin@unive.it), 2022-07-11 |
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