Come creare un flusso di opportunità d'investimento interessanti per l'operatore di private equity. Un modello fondato sugli indicatori di bilancio.

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dc.contributor.advisor Gardenal, Gloria it_IT
dc.contributor.author Crivellaro, Martina <1988> it_IT
dc.date.accessioned 2012-10-07 it_IT
dc.date.accessioned 2012-12-11T13:33:04Z
dc.date.available 2014-02-15T11:39:05Z
dc.date.issued 2012-10-19 it_IT
dc.identifier.uri http://hdl.handle.net/10579/2180
dc.description.abstract Il termine “private equity” è generalmente utilizzato per indicare l'attività di investimento nel capitale di rischio di imprese non quotate. L'obiettivo dell'investitore che acquista tale partecipazione è quello di mantenerla con un'ottica di medio-lungo periodo in modo da realizzare un plusvalore dalla dismissione della partecipazione stessa. L'operatore di private equity, oltre ad apportare capitale di rischio, mette a disposizione dell'impresa tutte le sue competenze per la realizzazione degli obiettivi di sviluppo prefissati. Tra gli operatori attivi nel mercato del private equity, nel presente lavoro ci si è focalizzati sui fondi mobiliari chiusi di diritto italiano, considerato lo strumento ideale, e il più utilizzato, per realizzare l'attività d'investimento nel capitale di rischio. Il loro ciclo di vita può essere scomposto in tre fasi: l'attività di raccolta delle risorse, l'investimento in imprese opportunamente selezionate e il disinvestimento della partecipazione acquisita. L'investimento in particolare è considerato la vera e propria attività di private equity. Per il fondo mobiliare chiuso fondamentale è selezionare le imprese “giuste” nelle quali investire. Nel mercato italiano, a differenza di quelli finanziariamente più evoluti, non sono le imprese che “inseguono” un partner che metta a loro disposizione il proprio capitale; al contrario, sono gli investitori che devono ricercare le potenziali imprese da finanziare. Questa distorsione del mercato implica che i fondi mobiliari chiusi devono impiegare notevoli risorse per identificare il loro portafoglio di imprese. Per generare un proprio flusso di proposte di investimento potenzialmente interessanti devono, infatti, raccogliere informazioni sulle imprese stesse, stabilire una valida rete di contatti con altri professionisti, manager, associazioni industriali, banche e centri di ricerca. Per questo motivo, in questa sede, si è pensato di sviluppare un modello originale che permetta agli investitori di individuare, in base ad una serie di indicatori economico-finanziari desunti dai bilanci di imprese non quotate, un gruppo di potenziali proposte d'investimento. Si vuole sottolineare come il modello sia del tutto sperimentale e non ancora in alcun modo validato. it_IT
dc.language.iso it it_IT
dc.publisher Università Ca' Foscari Venezia it_IT
dc.rights © Martina Crivellaro, 2012 it_IT
dc.title Come creare un flusso di opportunità d'investimento interessanti per l'operatore di private equity. Un modello fondato sugli indicatori di bilancio. it_IT
dc.title.alternative it_IT
dc.type Master's Degree Thesis it_IT
dc.degree.name Amministrazione, finanza e controllo it_IT
dc.degree.level Laurea magistrale it_IT
dc.degree.grantor Dipartimento di Management it_IT
dc.description.academicyear 2011/2012, sessione autunnale it_IT
dc.rights.accessrights openAccess it_IT
dc.thesis.matricno 816774 it_IT
dc.subject.miur SECS-P/07 ECONOMIA AZIENDALE it_IT
dc.description.note it_IT
dc.degree.discipline it_IT
dc.contributor.co-advisor it_IT
dc.provenance.upload Martina Crivellaro (816774@stud.unive.it), 2012-10-07 it_IT
dc.provenance.plagiarycheck Gloria Gardenal (ggardenal@unive.it), 2012-10-15 it_IT


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