Abstract:
Il sempre più cospicuo utilizzo di fitofarmaci in agricoltura ha indotto la comunità scientifica a studiare maggiormente le caratteristiche e il comportamento di tale classe di inquinanti, in particolare nelle matrici acquose, per valutare la loro eventuale pericolosità per l’ambiente e per la salute umana. Ciò è stato confermato dalle svariate normative promulgate a livello internazionale, europeo e nazionale come, ad esempio, la Direttiva Quadro Acque del 2000 che definisce gli Standard di Qualità Ambientale per le acque. Il veicolo acquoso, infatti, oltre ad essere a stretto contatto coi sedimenti, permette il trasporto degli inquinanti anche a distanze importanti, fino a raggiungere i mari e gli oceani, comportando una contaminazione a livello globale. In aggiunta, le acque contaminate da prodotti fitosanitari possono raggiungere le falde, essenziali per la conservazione delle sorgenti, delle risorgive e delle zone umide e quindi di tutti gli habitat a queste connessi, provocando dunque una contaminazione del sottosuolo.
I contaminanti appartenenti a questa vasta famiglia, inoltre, essendo ulteriormente suddivisi in sottoclassi sulla base del loro utilizzo o delle caratteristiche chimiche, presentano un’ampia varietà di caratteristiche tossicologiche e di persistenza nell’ambiente, di conseguenza possono causare i più svariati effetti negativi agli ecosistemi.
Questo lavoro di tesi si è inserito in tale contesto con l’obiettivo di mettere a punto una metodica unica, atta a determinare le concentrazioni di diverse classi di prodotti fitosanitari in campioni di acque potabili mediante analisi multiresiduale e che permetta, inoltre, un apprezzabile risparmio in termini di tempo e, soprattutto, risorse. La completa procedura di analisi si è basata sulle diverse fasi pre-analitiche di estrazione e purificazione degli analiti nella matrice mediante l’utilizzo di un sistema automatizzato (Gilson Aspec GX-274 TM), seguite da una fase di pre-concentrazione e, infine, dall’impiego di tecniche cromatografiche (sia liquide che gassose) accoppiate a spettrometria di massa a triplo quadrupolo.
I risultati ottenuti sono poi stati confrontati con le concentrazioni dei limiti di legge stabiliti a livello europeo.