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La mia tesi si concentra sul mondo musicale degli uiguri dello Xinjiang, ponendo una particolare attenzione sulla modernità. Come si sa, gli uiguri di oggi rappresentano uno dei più numerosi gruppi etnici della Cina (le cosiddette cinquantasei minzu 民族), abitanti la provincia occidentale dello Xinjiang, ad oggi riconosciuta come regione autonoma (新疆维吾尔自治区 Xinjiang Weiwuer Zizhiqu). Diverse piccole comunità diasporiche di uiguri risiedono anche nelle limitrofe ex repubbliche sovietiche (Kazakhstan, Kirghizistan, Uzbekistan), in Turchia, in alcuni paesi europei (Germania, Paesi Bassi, Belgio, Svezia, Norvegia, Francia, Italia), in Usa e in Australia. Nella storia millenaria degli uiguri, la musica ha marcato i principali accadimenti storici, traducendo, nel suo progressivo cambiamento stilistico, il passaggio dal nomadismo ai khaganati e agli imperi dinastici. Quando si parla di musica uigura, non si può non mettere l’accento sul muqam, tratto distintivo di un'antica tradizione musicale e culturale, che affonda le sue radici nel mondo arabo-persiano. Lungo le rotte della Via della Seta, il muqam si è plasmato attraverso molteplici influenze interculturali, arrivando alla formazione di un preciso repertorio, giunto al presente, radicato nell’area delle sei città-oasi (Altishahr) e attorno al deserto del Taklamakan. Ancora oggi, sulla scia di tendenze musicali sempre più globalizzate e transnazionali, la tradizione del muqam conserva la sua importanza, trovando spazio fra suoni sintetizzati, tastiere e chitarre elettriche, dando vita ad una cultura musicale Pop che gioca fra dimensione locale e globale, tradizione e modernità, disimpegnato e politico. |
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