Abstract:
Il presente elaborato esamina il rapporto tra il progetto di rivitalizzazione delle campagne cinesi e la questione etnica, ovvero come la politica di rinnovamento rurale, fulcro del nuovo piano quinquennale 2021-2025, impatta sulla realtà economica e sociale delle minoranze etniche cinesi. Proponendosi come obiettivo la modernizzazione delle zone rurali, la campagna di rivitalizzazione va di fatto a interessare prevalentemente le regioni occidentali, notoriamente più arretrate e principali luoghi di raccolta delle maggiori comunità etniche. Similmente alla Western Development Strategy del ’99, e alla successiva campagna di eradicazione della povertà, anche questo progetto ha già sollevato diversi interrogativi e varie critiche esterne sulle sue modalità di implementazione. La presente ricerca si propone in particolare di approfondire tale rivitalizzazione rurale all’interno della Regione Autonoma del Tibet, nel tentativo di contestualizzare alcune azioni particolarmente invasive che, nel quadro della nuova campagna, hanno interessato la popolazione tibetana locale: dalle politiche di ricollocamento, alla costruzione di villaggi di frontiera, all’apertura di centri di formazione “in stile militare” destinati ai lavoratori rurali locali.
Alla luce del complesso quadro multietnico cinese e della crescente assertività che Pechino ha dimostrato nella gestione delle principali aree etniche, tra cui Tibet e Xinjiang, si rende necessaria una contestualizzazione dei nuovi obiettivi nazionali che hanno proposto le campagne cinesi come nuovo motore per la crescita nazionale. L’analisi verrà condotta tramite un’analisi dei documenti governativi disponibili (XIV Piano quinquennale, Libro Bianco “Tibet dal 1951”, ecc.) e della letteratura scientifica esistente, nel tentativo di fornire una nuova chiave di lettura delle politiche interne cinesi e dei relativi obiettivi a medio e lungo termine.