dc.contributor.advisor |
Pizzigati, Mauro |
it_IT |
dc.contributor.author |
Scarpa, Elena <1987> |
it_IT |
dc.date.accessioned |
2012-10-06 |
it_IT |
dc.date.accessioned |
2012-12-11T13:32:56Z |
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dc.date.issued |
2012-10-15 |
it_IT |
dc.identifier.uri |
http://hdl.handle.net/10579/2159 |
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dc.description.abstract |
La tesi mette in luce quelle che sono state le modifiche più rilevanti introdotte dalla riforma della Legge Fallimentare (D.Lgs. 5/2006 e successivo decreto correttivo D.Lgs. 169/2007) analizzando in particolare la nuova figura del curatore fallimentare il cui ruolo appare ora fortemente valorizzato ed ampliato. Dopo una prima parte dell'elaborato incentrata sulle caratteristiche strutturali della procedura fallimentare in generale, alla luce delle modifiche intervenute in seguito alla riforma, si analizzano i cambiamenti che hanno investito gli organi della procedura e, in particolare, oggetto del mio lavoro è il curatore fallimentare, soprattutto con riferimento ad uno dei nuovi compiti ad egli assegnati più rilevanti che si sostanzia nella predisposizione del programma di liquidazione, al quale è dedicata una parte rilevante del mio elaborato.
La riforma, con la quale il legislatore ha voluto propendere per una "privatizzazione" della procedura volta al miglior possibile soddisfacimento dei creditori dell'imprenditore fallito, ha spostato il centro propulsore della procedura dalla figura del giudice delegato al curatore, sotto il controllo del comitato dei creditori, i cui pareri ed autorizzazioni diventano per lui vincolanti. Sebbene, infatti, si sia assistito ad un rafforzamento dell'autonomia decisionale e gestionale del curatore fallimentare, non più soggetto, come in passato, al potere direttivo del giudice delegato, egli deve comunque sottostare al vincolo rappresentato dal perseguimento dell'interesse dei creditori. Sono questi i principi ispiratori perseguiti dal legislatore della riforma i quali, sulla base di quanto emerge nello svolgimento dell' elaborato,trovano la loro maggiore realizzazione in quello che costituisce nella Legge riformata una delle novità di maggior rilievo,ossia il programma di liquidazione. La finalità di un tale atto di programmazione si sostanzia nell'inquadrare le scelte della curatela, circa le modalità e i termini di liquidazione dell'attivo, nell'ambito di un generale programma liquidatorio volto a massimizzare il ricavato per i creditori e perseguire lo scopo di trasparenza delle attività di liquidazione e di celerità della procedura fallimentare. |
it_IT |
dc.language.iso |
it |
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dc.publisher |
Università Ca' Foscari Venezia |
it_IT |
dc.rights |
© Elena Scarpa, 2012 |
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dc.title |
Il curatore fallimentare ed il programma di liquidazione. Alla luce delle modifiche introdotte dalla riforma della Legge Fallimentare. |
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dc.title.alternative |
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dc.type |
Master's Degree Thesis |
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dc.degree.name |
Amministrazione, finanza e controllo |
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dc.degree.level |
Laurea magistrale |
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dc.degree.grantor |
Dipartimento di Management |
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dc.description.academicyear |
2011/2012, sessione autunnale |
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dc.rights.accessrights |
closedAccess |
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dc.thesis.matricno |
811565 |
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dc.subject.miur |
IUS/15 DIRITTO PROCESSUALE CIVILE |
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dc.description.note |
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dc.degree.discipline |
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dc.contributor.co-advisor |
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it_IT |
dc.date.embargoend |
10000-01-01 |
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dc.provenance.upload |
Elena Scarpa (811565@stud.unive.it), 2012-10-06 |
it_IT |
dc.provenance.plagiarycheck |
Mauro Pizzigati (pizzig@unive.it), 2012-10-15 |
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