dc.contributor.advisor |
Matutini, Elisa |
it_IT |
dc.contributor.author |
Pignatto, Daniel <1996> |
it_IT |
dc.date.accessioned |
2022-06-27 |
it_IT |
dc.date.accessioned |
2022-10-11T08:25:43Z |
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dc.date.available |
2022-10-11T08:25:43Z |
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dc.date.issued |
2022-07-18 |
it_IT |
dc.identifier.uri |
http://hdl.handle.net/10579/21586 |
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dc.description.abstract |
Il presente elaborato intende analizzare il contributo che il metodo narrativo può offrire nell’ambito del servizio sociale di cura, protezione e tutela dei minori. In particolare, la ricerca si focalizza sull’esperienza dei minori allontanati dalla famiglia di origine e inseriti in un percorso di affidamento familiare. In queste situazioni, segnate da vissuti difficili e da cambiamenti importanti, il bambino necessita di un costante accompagnamento nella conoscenza, nella comprensione e nella rielaborazione della propria storia personale e familiare. Le pratiche narrative sono così individuate come una fondamentale risorsa per l’assistente sociale e per gli altri operatori psicosociali chiamati a rispondere a questi bisogni.
L’elaborato si apre presentando il concetto generale di narrazione e delineandone gli elementi strutturali, le proprietà e le funzioni. Avvalendosi di diverse prospettive disciplinari, si sottolinea l’importanza del sapere narrativo nell’interpretazione della realtà sociale e nella formazione delle identità individuali e collettive. Si descrivono quindi gli usi effettivi e potenziali della narrazione nell’ambito del lavoro sociale, tracciando le coordinate dei principali metodi narrativi nel panorama nazionale e internazionale. Proseguendo, si inquadra il contesto entro cui si muove la ricerca: l’affidamento familiare viene analizzato sia in quanto istituto giuridico sia in quanto processo d’aiuto, chiarendo il ruolo svolto dall’assistente sociale e dagli altri attori istituzionali e sociali coinvolti nell’intervento. Con il supporto della ricerca psicologica e pedagogica, si approfondiscono poi criticità e rischi che il bambino può sperimentare nel corso dell’esperienza di affidamento familiare. Si evidenzia in questo modo l’esigenza di predisporre spazi di cura, di riflessione e di ascolto in cui il bambino possa raccontare, raccontarsi ed essere raccontato. La conoscenza e la comprensione dei propri vissuti, infatti, costituiscono qui un imprescindibile fattore protettivo per la crescita del bambino.
Giunti a questa parziale conclusione, nella parte finale – quella propriamente sperimentale – si ricostruiscono le storie di vita di alcuni minori assistiti dal Servizio Infanzia e Adolescenza del Comune di Venezia che hanno vissuto l’esperienza dell’affidamento familiare. La presentazione di queste biografie, ricavate perlopiù dallo studio delle cartelle sociali, fa da sfondo all’analisi di alcuni strumenti narrativi impiegati dalle operatrici per accompagnare il bambino verso una maggiore consapevolezza della propria storia e, quindi, della propria identità. |
it_IT |
dc.language.iso |
it |
it_IT |
dc.publisher |
Università Ca' Foscari Venezia |
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dc.rights |
© Daniel Pignatto, 2022 |
it_IT |
dc.title |
Storie di vita, storie di cura. Il metodo narrativo all'interno di alcune esperienze di affidamento familiare |
it_IT |
dc.title.alternative |
Storie di vita, storie di cura. Il metodo narrativo all'interno di alcune esperienze di affidamento familiare |
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dc.type |
Master's Degree Thesis |
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dc.degree.name |
Lavoro, cittadinanza sociale, interculturalità |
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dc.degree.level |
Laurea magistrale |
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dc.degree.grantor |
Scuola in Servizio Sociale e Politiche Pubbliche |
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dc.description.academicyear |
2021/2022_sessione estiva_110722 |
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dc.rights.accessrights |
openAccess |
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dc.thesis.matricno |
974608 |
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dc.subject.miur |
SPS/07 SOCIOLOGIA GENERALE |
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dc.description.note |
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dc.degree.discipline |
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dc.contributor.co-advisor |
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dc.date.embargoend |
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dc.provenance.upload |
Daniel Pignatto (974608@stud.unive.it), 2022-06-27 |
it_IT |
dc.provenance.plagiarycheck |
Elisa Matutini (elisa.matutini@unive.it), 2022-07-11 |
it_IT |