Abstract:
La tesi, mediante un approccio compilativo, si pone l’obiettivo di riportare le dinamiche delle prime due edizioni della Biennale di Street Art Super Walls, analizzando i passaggi concreti di sviluppo nonché l’impatto e l’influenza che l’iniziativa ha avuto sulla società, nei comuni e nelle città limitrofe. Illustra le ragioni per cui la scelta di realizzare l’evento a Padova è risultata essere spontanea e naturale e le modalità con cui il Festival ha potuto coniugare l’arte con la riqualificazione urbanistico-ambientale, tenendo in considerazione la storia della città di Padova.
Padova infatti ha sempre avuto nel suo genius loci la peculiarità di essere una urbs picta, non solo per quanto riguarda i monumenti storici ma anche per quanto concerne le abitazioni in cui risiede la popolazione. Pertanto, il gusto del disegno e del colore sulle superfici esterne delle abitazioni è parte del dna della città. Inoltre ha sempre costituito un focus attorno alla street art: i suoi predecessori appartengono al cosiddetto Gruppo E.A.D., fondato originariamente come scuola di break dance, evoluto poi in una compagnia multidisciplinare, che includeva il writing e la street art. L’elaborato intende descrivere come gli artisti nazionali e internazionali coinvolti durante le due edizioni abbiano avuto la possibilità di dipingere muri di grandi dimensioni, messi a disposizione da realtà pubbliche e private, esprimendo al meglio la loro volontà pittorica, con un linguaggio artistico più accessibile e apprezzabile dal vasto pubblico. L’utilizzo di pennelli, stencil, bombolette, aerosol o collage ha permesso a ciascuno di loro di sviluppare il proprio immaginario, di affermare la propria personalità e di segnare la loro impronta in grande, sulle pareti dei palazzi padovani. E’ stato possibile quindi invadere l’ambiente urbano con un messaggio, provocatorio o pacifista, tenero o aggressivo, talvolta surreale, rappresentando così la loro visione della società.
L’analisi si sofferma inoltre su quanto sia stata fondamentale una moderna forma di mecenatismo per la realizzazione del Festival. La storia italiana è costellata di esempi di come la lungimiranza di alcuni abbia permesso ai posteri di godere quanto ancora oggi è un vanto per il nostro paese, si pensi al Prato della valle o al ciclo degli affreschi del Trecento, diventato Patrimonio Unesco. Infatti lo stesso meccanismo di dono si è reiterato durante i Super Walls.
L’elaborato aspira anche ad esporre, in itinere, le fasi di sviluppo e di realizzazione di una nuova versione dei Super Walls, che dev’essere realizzata presso il comune di Caorle.
Con questa esperienza, la Street Art ha dimostrato di essere un’espressione di forte impatto sociale e mediatico, non solo grazie al successo ottenuto con la stampa ma anche per merito della circolazione di foto e video tramite i canali social. Tali opere non sono solo di chi le cattura con lo sguardo, ma circolano velocemente rendendo la Street Art un fenomeno comprensibile solo se considerato parte integrante di questo mondo iper-connesso.