La confisca: un istituto multiforme e multifunzionale

Abstract

La redazione del presente elaborato è finalizzata ad illustrare l’istituto giuridico della confisca, consistente nell’ablazione della proprietà a favore dello Stato dei beni utilizzati dal reo per commettere un reato o che ne costituiscono il prodotto o il profitto, mettendo in luce le varie forme e le diverse funzioni che questo assolve, assumendo talvolta natura di “misura di sicurezza patrimoniale”, di “misura di prevenzione” o di vera e propria sanzione penale. Ci si propone dunque di delineare un quadro completo ed esaustivo, fornendo definizioni precise e riferimenti aggiornati, riportando in modo critico eventuali problematiche applicative e questioni tutt’ora oggetto di dibattito. La copiosa normativa di riferimento, a seguito delle continue espansioni operate dal legislatore vista l’efficacia applicativa riscontrata negli anni nel contrasto dei reati economici con particolare attenzione all’evasione fiscale ed alla criminalità organizzata, risulta frammentaria e lacunosa, lasciando agli interpreti ed alla giurisprudenza il dovere di colmare tali mancanze. Il primo capitolo si prefigge di offrire una panoramica generale, in grado di delineare le principali caratteristiche ed i tratti essenziali dell’istituto. Verranno in seguito esposte le tre principali nature che questo assume: misura di sicurezza, misura preventiva e sanzione, mettendo in evidenza ed argomentando le principali differenze e le conseguenze che queste comportano. Si esaminerà dunque il rapporto esistente tra le varie tipologie di confisca ed i principi di legalità e di irretroattività. Si passerà successivamente, nel capitolo 2, ad una approfondita analisi della tipologia principale di confisca, ovvero la confisca penale, inquadrata dall’art.240 del Codice Penale ed implementata poi da successive normative speciali, definendo la sua natura di “misura di sicurezza patrimoniale”. Si procederà spiegando la differenza tra “prezzo del reato” e “profitto del reato”, e l’importanza della loro individuazione. Nel corso del capitolo sarà introdotta la distinzione tra la confisca obbligatoria e quella facoltativa: quest’ultima infatti può essere ordinata dal giudice, il quale può esprimersi in merito con una certa discrezionalità, qualora non sia esplicitamente prevista la confisca obbligatoria per quel determinato reato. Saranno trattati con specifica attenzione i casi di confisca obbligatoria nell’ambito dei reati economici ed in particolare dei reati tributari. Il capitolo 3 è dedicato all’approfondimento della confisca nell’ambito dei reati d’impresa e della responsabilità degli enti ai sensi del D.Lgs. 231/2001. Nel quarto capitolo l’attenzione sarà rivolta alla confisca come “misura di prevenzione”. Si procederà dunque all’esposizione della forma di confisca c.d. “Antimafia”, disciplinata dal D.Lgs. 6 settembre 2011 n. 159, introdotta dal legislatore con lo scopo di contrastare la criminalità organizzata, applicabile a specifici soggetti c.d. “socialmente pericolosi” i quali non possano dimostrare la liceità della provenienza di determinati beni in loro possesso, in riferimento alla sproporzione tra i redditi dichiarati e il valore di tali beni. Verrà in seguito illustrata la confisca allargata (o di sproporzione), disciplinata dall’art. 240-bis del Codice Penale, e la sua applicazione nel caso in cui nei confronti di un soggetto venga disposta una condanna a seguito della commissione di determinati delitti tassativamente individuati dalla norma, e vi sia sproporzione tra i beni in possesso del reo e l’attività esercitata o i redditi dichiarati da quest’ultimo. Dopo alcuni cenni relativi alla confisca urbanistica, si concluderà trattando le problematiche applicative inerenti ai reati tributari e la tutela dei terzi che detengono diritti di credito sui beni oggetto di confisca.